L'inizio degli anni '90 fu segnato dal ritorno prepotente di una band che ormai in molti davano per finita, gli AC/DC.
Dopo una serie di album mediocri ne 1990 la band guidata dalle chitarre dei fratelli Young, sfornò "THE RAZOR'S EDGE", album non eccezionale, ma comunque un ritorno a buoni livelli, e grazie soprattutto al singolo "THUNDERSTRUCK" e relativo video, il gruppo riuscì a richiamare a se i vecchi fans e, sorprendentemente, fece nuove conquiste fra gli adolescenti. Siccome il ferro si batte finchè è caldo fu presa la decisione di aproffittare dei tempi nuovamente favorevoli per organizzare un maxi tour a dir poco colossale: 153 concerti distribuiti in quasi due anni, 21 diveresi stati visitati. Fra i vari show vi fu un'apparizione memorabile al "Monsters of rock" di Donongton, dinanzi ad una folla oceanica, e uno show a Mosca, con un pubblico ancora maggiore, stimato come l'audience più esagerato mai registrato per un concerto rock. Insomma il tour fu un successo enorme e la popolarità degli AC/DC toccò il picco più alto dai tempi di "BACK IN BLACK".
Nel 1992 fu quindi pubblicato l'album "LIVE" a testimonianza dei due anni on the road. Fu il secondo live ufficiale della band, quattordici anni dopo il primo (strepitoso ) "IF YOU WANT BLOOD YOU'VE GOT IT", quattordici anni in cui ci furono molti cambiamenti, su tutti la morte di Bon Scott, sostituito da Brian "vetriolo" Johnson, e l'allontanamento temporaneo del batterista Phill Rudd, sostituito prima da Simon Wright, quindi da Chris Slade, che non restò con la band per molto tempo, ma riuscì a lasciare un segno indelebile nella storia degli AC/DC proprio in questo live. Del disco in questione ci furono due edizioni, 1cd, con scaletta ovviamente ridotta, ma comunque ottima, destinato ad un pubblico il più ampio possibile, e la 2cd edition, più onerosa, ma sicuramente più completa e più appetibile per i fans di vecchio corso. La versione integrale penso sia in effetti la migliore, ed è questa l'oggetto della recensione.
Cominciando l'ascolto si può subito percepire un'ottima qualità audio, ben bilanciata fra i volumi degli strumenti e della voce. Le performance sono di grande potenza, il suono è aggressivo, ma anche avvolgente, caldo, a tratti torrido. Si ha la sensazione di trovarsi in effetti dinanzi ad un grande evento, arena rock allo stato puro. Le performance sono sicuramente eccellenti, anche se a tratti Brian Johnson è fin troppo rauco, ma certo la passione, la grinta, il sudore non mancano; non è sempre perfetto nei pezzi di Bon, ma nessuno in fondo ha mai preteso da lui la perferzione, ci mette l'anima, tanto basta, e comunque si conferma un ottimo frontman. La sorpresa, per me, è Chris Slade che pesta le pelli come una locomotiva, una prova ottima la sua. Discorso a parte merita Angus Young, in stato di grazia, in oltre due ore non sbaglia in pratica mezza nota, anzi, quasi tutti i suoi assoli risultano migliori delle versioni originali, eccellente, veramente. Il fratello e Cliff Williams fanno la loro parte in maniera magistrale. La scaletta è degna di un Best Off, copre tutta la loro carriera dagli esordi all'ultimo album. La maggior parte dei pezzi sono del periodo con Brian, ma i grandi classici del periodo con Bon vi sono quasi tutti: HIGHWAY TO HELL, T.N.T., WHOLE LOTTA ROISIE, LET THERE BE ROCK, SIN CITY, DIRTY DEEDS DONE DIRT CHEAP, JAILBREAK, HIGH VOLTAGE, THE JACK. Insomma molta carne al fuoco se si considera che oltre ai citati pezzi vi è il meglio assoluto da Back in Black in poi. Fra le performance migliori spiccano una "YOU SHOOK ME ALL NIGHT LONG" molto più accellerata dell'originale ed una "BACK IN BLACK" di una potenza mostruosa. Da segnalare inoltre delle ottime e lunghe improvvisazioni strumentali in LET THERE BE ROCK e JAILBREAK. L'emozione più grande si ha forse con la strumentale BONNY ( riadattamento di una song tradizionale ) dedicata a Scott e seguita a coda, da una travolgente "HIGHWAY TO HELL". Si chiude in bellezza con le cannonate di FOR THOSE ABOUT TO ROCK.
Rispetto al precedente live, siamo di fronte ad una prova meno rock & roll, meno spassosa e scanzonata, decisamente più metallara, ma d'altra parte i tempi sono cambiati ed un po' è cambiato il sound della band, che comunque resta fedele a se stesso ed alle proprie origini. Insomma non è più la band da pub fumosi pieni di birra e wisky, ma da grandi palchi e stadi stracolmi di gente ansiosa di intonare in coro i vari anthem del gruppo; sicuramente non vi è più la spontaneità e la freschezza di un tempo, ma in fondo quella era una band che doveva ancora affermarsi, questa una band che ormai ha raggiunto il picco di successo assoluto dal quale si può solo scendere. Degno di nota è anche il ruolo del pubblico, che in molti pezzi interagisce con la band diventando protagonista. Forse l'unica pecca è il montaggio, nella scelta di separare i pezzi fra di loro, si viene un po' a perdere la sensazione da concerto, perfettamente trasmessa da IF YOU WANT BLOOD. Non so dire quale dei due sia meglio, ma penso di poter affermare che in fondo sono abbastanza complementari fra loro, e probabilmente solo ascoltandoli entrambi ci si può fare un'idea a 360 gradi degli AC/DC.
La musica degli AC/DC non è per palati fini, probabilmente i loro pezzi si somigliano un po' tutti, per non parlare degli album; la critica non li ha mai amati troppo, ma francamente non mi viene in mente alcun gruppo che abbia incarnato meglio l'essenza del rock con i suoi pregi, i suoi eccessi e i suoi difetti. I loro brani sono semplici, con pochi spunti tecnici interessanti, eppure sono suonati con un qualcosa che non sono riuscito a trovare in nessun altra band, a tratti sembra musica tribale, con quei ritornelli facili, un rock primitivo, senza fronzoli, che però ha il devastante effetto di liberare la mente e di dar spazio a tutto ciò che ha a che fare con le emozioni più pure, senza filtri e senza pregiudizi, puro e sanissimo sfogo. Fottutissimo rock !
P.S. L'edizione rimasterizzata del 2003 si presenta con una confezione in cartocino rigida, molto accattivante, bel libretto fotografico con note. Per molti sarà un aspetto poco importante, ma nell'era in cui ci si scarica anche il sangue dal web, l'unico modo che hanno di sopravvivere i prodotti originali è quello di fornire un mimimo di valore aggiunto che vada aldilà della impercettibilmente miglior qualità audio. Il primo cd consente inoltre di collegarsi in maniera esclusiva ad un sito ricco di cosette interessanti. Ciao a tutti.
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