Recensire il proprio gruppo preferito non è mai facile perchè si potrebbe essere troppo di parte, ma io cercherò di essere il più imparziale possibile. All'inizio volevo dare 3/3,5 stelle , ma poi ascolto dopo ascolto la mia opinione è cambiata come potete ben vedere. Il disco non presenta nulla di nuovo, nulla di sconvolgente, suona come qualsiasi altro album della band e in fondo noi fan è proprio questo che vogliamo. Non vogliamo novità, non vogliamo un sound diverso, vogliamo sempre quel Hard Rock sporco, con un pizzico di blues che ci ha fatto innamorare della band. "Rock Or Bust" è un disco storico, difatti per la prima volta non compare Malcolm Young. Il Leader e fondatore della band assieme al fratello Angus, purtroppo come tutti sappiamo soffre di demenza. Da quel che si dice non sarà mai più in grado di suonare la chitarra. A questo punto vorrei fare i miei più sinceri auguri di una pronta guarigione a Malcolm , sperando che un giorno riuscirà a sconfiggere la malattia.Tornando al disco strizza subito all'occhio la durata , difatti con i suoi 34 minuti e 53 secondi è il disco più breve della band. Non vi sono pezzi che fanno gridare al capolavoro come un "Highway to Hell" "Back in Black" o "Whole Lotta Rosie", ma ci sono 11 pezzi onesti, che suonano alla grande, che ne fanno di "Rock Or Bust" una delle migliori uscite del 2014.

La title track e "Play Ball" (secondo e primo singolo estratto) aprono le danze e subito la voglia di muoversi è tanta. Riff accattivanti e travolgenti, ritornelli di facile prese, soprattutto quella di "Play Ball", con quel "Play play Ball" che ti si stampa in testa in maniere accattivante. "Miss Adventure" è una delle sorprese dell'album, molto allegra. Si distacca molto dallo stile standard della band e ne fanno uno dei pezzi più interessanti. Bellissimi i cori con quel "Aaah Aaah" che ci rimandano indietro nel tempo a "Thunderstruck", anche se qui sono più provocanti. "Hard Times" è il classico blues presente in ogni album della band, molto semplice ma molto bello grazie alla prova straordinaria di Angus. "Baptism by Fire" è il pezzo migliore del lotto. Presenta un riff bellissimo, più elaborato e articolato del solito, che ci fa respirare aria di puro "rock n roll". Bellissima davvero una chicca che ti fa venir voglia di spararla di nuovo nello stereo appena terminata. "Rock the House" è un altra perla, con quel riff iniziale che ci rimanda ai Led, peccato duri solo 2:42''. "Emission control" chiude il disco in maniera più che dignitosa. Riff più articolato come in "Baptism By Fire" e con un ritornello da cantare.

Grande prova di Brian, che canta in maniera impeccabile. Cerca di non strafare, pochi "strilli", voce più accurata che accompagna in maniera egregia ogni brano. Steve Young si difende bene. Angus immenso come sempre, anche se alcuni soli potevano essere struttura in maniera diversa. Il disco come detto è una piacevole sorpresa, non mi aspettavo un lavoro del genere senza quel generatore di riff che è M.Young, ma mi sono dovuto ricredere. Ora già so che alcuni scriveranno le solite cose del tipo: "Solita minestrina riscaldata", "Copiano se stessi" "fanno sempre la stessa canzone" ecc... Be a queste persone dedico un pensiero prendendo spunto dal grande Lemmy, che una volta disse "Se non ti piace il Rock, non è una questione di gusti, il problema è solo tuo!", bene io cambio qualche parola e dico loro "Se non ti piacciono gli Ac/Dc non è una questione di gusti, il problema è solo tuo!".

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