La prima metà degli anni 90' per gli Accept, raffigura forse il loro periodo di declino. Lasciati orfani dall'anima della band nel 1986, Udo Dirkschneider,il gruppo tedesco pubblicò nell'anno successivo il tanto contestato "Eat The Heat" con il cantante David Reece, una sorta di incrocio fra l'ugola di Halford e David Lee Roth. Il disco, seppur contenente delle ottime tracce e rivalutato solo ultimamente come uno dei classico degli Accept, non vendette all'epoca, e i fan delusi dall'abbandono di Udo, cominciarono a denigrare la band di Hoffman e soci. La band si riformerà solo 6 anni più tardi, grazie anche alla pubblicazione del live "Staying a Live", concerto tenuto in Giappone durante il tour di " Metal Heart", e che fece riavvicinare tutti i componenti del gruppo per una reunion. Nel 1993 vede la luce "Objection Overruled", ottimo album che faceva intravedere che il tipico sound degli Accept, rude e diretto, non era stato dimenticato. Un anno dopo sarà il turno di " Death Row", ed é qui che cominceranno i problemi. Le discussioni fra Hoffman ed Udo riaffiorirono, e tutti ciò porto ad un disco che fu sí buono, ma privo dell'aggressività che aveva contraddistinto gli Accept per la prima metà degli anni 80'.
Nel Gennaio del 96' vede la luce "Predator", album che si rivelerà migliore del precedente, ma che avrà il difetto di avere la caratteristica elencata sopra. Canzoni immediate come " Hard Attack", "Lay It Down", o "Take Out The Time" faranno gridare al miracolo, ma é anche vero che in questo disco, Peter Baltes, al tempo bassista, cantó una buona parte delle canzoni. Cosa c'è di male? La voce di Baltes, pur essendo buona, era ben adatta in pezzi come "Crossroads", cantando assieme ad Udo, ma in altri come " It Ain't Cover Yet" si sfiora la noia più totale, e stesso discorso vale per "Primitive". La sua presenza risulta quindi, un riempitivo molto fastidioso, che creerà all'ascoltatore non pochi problemi in fase di ascolto. Si alternano inoltre degli interessanti mid tempi come " Making Me Scream" o "Diggin' In The Dirt", a pezzi scialbi e irritanti come la title-track, che si presuppone essendo la canzone chg dà il titolo all'album, una delle migliori... Beh, non in questo caso.
Al termine del tour, che vide pochissime date, gli Accept si sciolsero per la seconda volta. Troppi litigi interni, troppe differenze di pensiero. Il combo tedesco si riunirà solo nel 2005 con la formazione originale di " Balls To The Wall", ma senza pubblicare album o altro. Cosa rimane di "Predator" quindi?
Un album che poteva essere, ma che non é stato, un'occasione sprecata. Difficile giudicare una band come gli Accept che, non avendo mai avuto una grande popolarità nella scena musicale, é riuscita a pubblicare album iconici nel genere heavy. Non me la sento di bocciare "Predator", in quanto le idee per dei bei pezzi c'erano, ma non sono state sviluppate appieno. Ma ritengo questo album, come il primo passo falso della band tedesca. Ovviamente, consigliato solo ai fan, per chi si appresa ad ascoltare questa band per la prima volta, sicuramente questo non é l'album migliore.
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