Ace Frehley è stato cacciato dai Kiss oramai da diversi anni.

Oppure mettiamola così, dopo i dischi commerciali dei Kiss, Ace ha preferito abbandonare.

Meglio scassarsi di whiskey che scassarsi le palle.

E così nel 1984 fonda la sua prima band, Frehley's Comet.

Se la prende comoda e ci vogliono ben 3 anni per far uscire il primo disco e mi immagino Ace in sale di registrazione tra droga, alcool e cazzate di ogni genere.

Ace è così. Mi rendo conto che i Kiss o si amano o si odiano, però Ace non si discute.

Il Rocker che ha influenzato generazioni di chitarristi con assoli melodici e ripetitivi che non possono non entrare nelle orecchie.

E ecco qui il vinile che gira. Anzi, mettiamo la puntina direttamente sull’ultimo pezzo “Fractured Too”.

Brano strumentale così semplice e nello stesso tempo piacevole. La chitarra classica che gira e rigira in questi 3 minuti abbondanti. Mentre piano piano la chitarra elettrica con piccolissime battute provoca fratture e insenature e si fa spazio senza prepotenza in questo turbinio ciclico.

Basterebbe questo pezzo per il 4 al disco, ma c’è dell’altro perché si sente che c’è una certa energia.

Peccato per il pezzo iniziale del disco non per il pezzo musicale di per sé ma per il cantato veramente banale. Ma ecco il secondo brano, Breakout, dove inizia la vera anima di questo lavoro, voce graffiante, basso e batteria incalzante e assolo che dimostra tutte le capacità compositive di Axeman.

E così via tutti gli altri pezzi, che nella totalità comunque galleggiano.

Ma la perla di questo album, oltre il finale da pelle d'oca, è il pezzo ‘Calling to You” una canzone che si può ascoltare e riascoltare più volte perché ha una struttura moderna anche se sono passati 30 anni. Poche palle, l’arpeggio cantato che lancia il solo è una genialata.

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