qualche mese fa mi è capitato di rivedere dal vivo gli omonimi di ricky kasso, proprio loro, quelli che con busse woods hanno sfornato un suono super mollica e crosta quanto basta per vibrare a bassa pulsazione naturale; banda storica e tra le mie preferite del genere, a quanto vedo in questi ultimi anni la baracca è tenuta in piedi grazie a lori s, una delle più gagliarde delle stoner lady per cui la linea di pensiero è pochi dischi ma di carattere;
gli acid king sono un semplice quanto roboante connubio di voci eteree e terremoti sonori, da queste parti la terna basso-catarra-batteria raggiunge livelli davvero nucleari dove tutto cola sopra il vociare di lori, un equilibrio cagato così bene che risulta spesso succulento anche a chi certe auscultazioni di genere non le gradisce;
free è un ep parte di uno split, anno duemila-e-uno, musica tutta da impastare, fatta di roccia che rolla, asfalto e miraggi, il perfetto incrocio tra lo stile zarro e l’etica fricchettona, tra il rock motociclista e la psichedelia brada; sotto queste note corrono le due ruote per andarsi a drogare nella natura, per chi si affascina con le ispirazioni alle idee esistono storielle che narrano di numerosi bagagliai aperti tra amabili generator parties nei busse woods, liberi di vivere e di morire.
mentre ad un batterista consiglierei III, per quanto riguarda i cordofoni direi che la volumella e l’impronta sovrappeso fanno sempre fronte alla sconcertante fissazione sulla solita formula, semplicissima nelle due caratteristiche in croce quanto spiazzante, prova che il suono di un disco può davvero essere tutto;
quattro brani, tracce speculari aprono e chiudono il cerchio di questa scampagnata, doom-stoner ai massimi livelli dove le movenze suggeriscono tanto sesso e fumi, rifff persuasivi e spiroidali su cui la voce fluisce in moto laminare e non aggiunge di certo gravità;
insomma, la classica banda per cui trascurare gli ep non conviene assolutamente, una jacuzzi della metalleria e, se non si era capito, ssuper consigliati a chi piace piazzarsi davanti al santo woofer in attesa del risucchio.
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