Ho voluto, con la suddivisione schematica dei brani e l'attribuzione di voti, cercare di semplificare la recensione, essendo l'album molto variegato e complesso.

Detta esposizione potrebbe anche , e mi auguro, solleticare gli interventi di altri appassionati, in modo di analizzare il fenomeno Acqua Fragile, in attesa della pubblicazione di un LP inedito ad ottobre dopo ben 43 anni dall'uscita di questo disco!

Buona lettura, ma soprattutto buon ascolto.

Franz Dondi : basso

Gino Campanini: Chitarra

Piero Canavera: batteria

Maurizio Mori: tastiere

Bernardo Lanzetti : voce

Cosmic Mind Affair 7

Inizio con un impasto vocale spaziale interrotto da uno stacco duro di chitarra, poi le voci si sovrappongono sino all’apertura in stile Yes ed una buona sezione di tastiera con la voce che spicca di BL.

Spazio ad assolo di chitarra che purtroppo e’ troppo sacrificata, e si passa a una atmosfera diversa con soluzioni decisamente originali e predominanza delle voci ed infine un accenno ancora di chitarra, questa volta ben in risalto per poi passare alla pace e quiete caratterizzata da poche note di organo sulle quali purtroppo BL caccia un fraseggio in perfetto stile Gabriel, non ci voleva.

Si ritorna al tema originale dove la ritmica la fa’ da padrona in un ottimo crescendo.

Voce BL: 6

Cori:7

Ritmica:7

Chitarra :6

Complessita:6.5

Atmosfera:6-

Bar Gazing 8

Belle chitarre e soluzioni armoniche originali, leggermente Hackettiane che si riversano in una voce ben modulata , anche se in perfetto stile Gabriel. Qui BL inizia il suo vibrato accentuato che non si ritrovava nel precedente album….. e questa a mio modesto parere e’ una nota dolente.

Bellissimo stacco gotico e barocco nel contempo, potente nella esecuzione che lascia spazio ad una melanconica chitarra elettrica con bellissimi spunti e aperture per poi racchiudersi nel mainframe iniziale sul quale si sovrappongono cori in controvoce e contrappuntati, bellissimi.

Voce BL 7

Cori:8

Ritmica s.v.

Chitarra 8

Complessità 6

Atmosfera 8

Mass Media Star 7

Che inizio…. mediterraneo con una marcetta in salsa tarantella e spunti di Generale della àFM, ed infatti qui la PFM si sara’ rivista non poco ascoltandoli.

Una mandolinata dà il La al tema principale con coro a piu voci ed un basso martellante stile Squire.

BL varia e spazia con ottima intonazione ed interpretazione.

Segue uno strano sincopato con sovrapposizioni voci/ basso, e si ritorna al treno ritmico e vocale di prima…..di impatto……bello lo stacco in crescendo e la ripetuta tarantella…..con mandolini finali…..

no , un attimo ritorna il tema a piu voci che chiude su un acuto di BL.

BL 8

Cori 6

Ritmica 8

Complessita 8

Atmosfera 6.5

Opening Act 5

Inizio a cappella con falsetto troppo accentuato di BL. Ed ecco che improvvisamente appaiono i Jetro in Thick as a Brick, per poi passare improvvisamente ad un canzonatorio coretto dando il La a BL che trova, qui, il massimo del vibrato questa volata grottesco alla Donald duck. Nooooo perche’?????

La melodia sarebbe bella ma con quella interpretazione si perde molto, inclusa anche la bella ritmica di basso.

Ok poi si ritorna a thick as a brick e la voce riacquista connotati umani…..

Verso la fine compare Alan Sorrenti in Aria, mail tutto e’ bello e’ folle , un pezzo da strafatti giocosi e persi…che dire : sono gli Acqua fragile, cio’ non toglie che questo sia il pezzo piu’ deludente dell’album.

BL5

Cori 5/6

Ritmica 7

Complessita 7

Atmosfera 7

Professor 8

Inizio alla Who, pochi accordi di chitarra, ma con note che entrano subito nell’orecchio per poi passare ad un cantato sublime, melodia e ritmica, cori che si integrano…… bello, bellissimo questo cantato da ascoltare all’infinito per passare quindi a delle belle aperture di chitarra e tastiere molto originali.

Subentra quindi la pace con coro a piu’ voci, e si riprende il tutto, ma quando sembra che il pezzo finisca appare Relayer degli Yes , e’ un attimo ma e’ tutto molto onirico!

E coretto finale alla Deja vu!!! Vabbe’ ci sta!

BL8

Cori8

Ritmica 8

Chitarre 8

Complessità 8

Atmosfera 8

Coffe Song 9

L’inizio e’ da brivido e sembra sia stato composto da BL, con chitarre e null’altro ed un basso in contrappunto.

La voce limpida emerge con qualche vibrato qui ancora accentuato ( quel find a fast reeeest!!!!!) ma quando pronuncia being just tired e’ tanta roba, e le tastiere danno un’epicità al tutto da brividi.

Dopo il lungo grido finale la chitarra vaga nell’universo splendida ma la voce questa volta e’ marcata con troppo feeder ed eco e ne rovina la bellezza.

Finalmente si arriva a quelle meravigliose note di tastiera e chitarra ripetute senza paura di stancare in un crescendo magico sempre piu’ prog e stupendo.

Un gran pezzo, leggermente sciupato dall’uso della voce nella parte intermedia con effetti troppo esasperati, se no era un pezzo da 10 con lode cosi vi va bene un bel 9?

BL 8

Cori s.v

Ritmica s.v

Chitarra 9

Complessità 8

Atmosfera 10

Ritengo questa seconda opera degli AF meno spontanea, ma piu’ elaborata della prima uscita con l’omonimo LP. Tuttavia sembra che i produttori abbiano pressato il quintetto per collezionare un prodotto da immettere sul mercato, ma senza avere lasciato i giusti tempi di gestazione al gruppo, forse non ancora pronto al tuffo nel mondo commerciale.

Ingresso che comunque non c’e’ stato, sia per l’irrisorio numero di copie stampate, ma anche per una brutta stampa e critica contro, allora molto potente.

Negli AF, qui ancora di piu’ che nel LP di esordio, manca l’esaltazione del solista, ed i brani rappresentano un buon amalgama del quintetto, dal quale pero’ non si stacca mai uno strumento a caratterizzarne l’esecuzione. La musica degli AF e’ come i loro impasti vocali, ottimi, ben eseguiti, cosi’ come lo e’ il loro stile esecutivo.

Sarebbe stato bello che qualcuno si sobbarcasse l’onere ed il piacere di svettare sugli altri e credo che il chitarrista ne avesse le potenzialita’. Erano probabilmente socialisti ed amavano dividere tutto si vede.

Il brano finale Caffe’ Song, fà rabbia perche’ lascia intendere, quasi come fosse un non voluto testamento, che con il terzo LP, mai uscito, gli AF avrebbero sicuramente trovato la strada giusta per donarci altre perle e momenti di vera emozione.

Purtroppo il progetto si concluse con l’uscita di Lanzetti ed il gruppo si sciolse.

Eravamo alla fine del 1974 ed il pop/prog iniziava ad accartocciarsi su sé stesso e ad esaurire quell’ eccezionale triennio che diede al mondo opere uniche ed universali.

Forse anche gli AF avrebbero subito questo riflusso, ma sono certo che ci avrebbero ancora donato almeno due album eccellenti.

Aspettiamo l’uscita invece del terzo inedito, prevista ad ottobre, con tre dei componenti originali e con la speranza che abbiano ripreso dal cassetto tanti fogli e partiture impolverate buttate giu’ in quell’epoca unica e magica che mai piu’ ritornerà.

Auguri Acqua Fragile

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