Una piccola ma fondamentale premessa: in questa recensione non parlerò del figlio di Leonard Cohen ma solo e soltanto di Adam Cohen, un musicista, un cantautore straordinario che in un mondo di apparenze ed immagine riesce a restituire alla canzone il suo scopo più nobile e profondo: parlare al cuore e all'anima, emozionare, creare un legame con l'ascoltatore che vada oltre la superficie. La canzone d'autore, insomma, ed Adam Cohen la intepreta in chiave sentimentale; lui canta d'amore, il tòpos più ovvio, più sovraesposto, quello che ti viene sbattuto in faccia con qualunquismo e superficialità da Emma Marrone e da James Blunt, e per questo il più difficile da proporre con la dignità che merita.
Il suo album più recente, questo "Like A Man" datato 2011 è un bagno caldo dopo una giornata lunga e faticosa, una tazza di cioccolata calda in un mattino nevoso, una cena a lume di candela e soffici lenzuola di velluto. Dieci canzoni ed un incessante lavorio di chitarra acustica, una base ritmica così tenue e discreta che sembra quasi non esserci, qualche controcanto femminile per dare profondità e colore all'insieme come da tradizione familiare. "Like A Man" trova la sua forza in una sobrietà elegantissima, perfetta, senza nessuna stonatura, niente che sembri essere anche solo vagamente fuoriposto. Un lavoro di alto artigianato musicale, che più il tempo passa più sembra essere apprezzato da sempre meno persone, anche perchè sono sempre meno i suoi interpreti credibili. Adam Cohen ci mette di suo una voce calda, rassicurante, lineare, il tipo di voce che con gli anni e gli ascolti si impara ad apprezzare maggiormente, perchè sa essere un perfetto veicolo per l'emozione e non una primadonna invadente. "Like A Man" prende per mano l'ascoltatore con la sublime dolcezza di ballate come "Matchbox", "Sweet Dominique" e "Beautiful", le sfumature bittersweet di "Out Of Bed", "Lie Alone" e "Overrated", lo slancio emotivo di "What Other Guy", le inflessioni crooneristiche di "Stranger".
"Like A Man" è un disco per quei momenti in cui non si ha voglia di cercare svago e divertimento a tutti costi, quando si sente il bisogno di riflettere, di guardare un po' dentro sè stessi, e da un ascolto come questo si esce sempre con un sorriso sulle labbra; è un album nobile, poetico, un'opera fatta di sensazioni e sentimenti più che di canzoni, "For Everyman", come il titolo di vecchio e stupendo album di Jackson Browne.
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