E' paradossalmente ufficiale: vivere un concerto "dal vivo" al cinema è decisamente meglio! Specialmente se si tratta di un fantasmagorico live set dei Chemical Brothers, che da sempre curano in maniera maniacale l'aspetto visivo dei loro show. L'utilizzo di spettacolari visual all'avanguardia uniti all'inconfondibile sound fanno si che un loro concerto risulti sempre di prima grandezza. Nonostante gli ultimi album in studio (fatta eccezione per il capolavoro "Further") possano aver lasciato l'amaro in bocca a molti affezionati e non, sul versante live set non conoscono ancora rivali. Un esibizione di 90 minuti rischia realmente di estraniarti dalla realtà (senza drogarmi, all'uscita del cinema parlavo con le piante). Fino ad oggi i non-fortunati sostenitori del duo che non hanno mai potuto assistere ad un evento dal vivo si son dovuti accontentare delle centinaia di clip presenti su youtube, la maggior parte delle quali accompagnate da un audio in presa diretta distorto, registrato male, con i bassi che fanno gracchiare i poveri altoparlanti della videocamera amatoriale, le immagini traballanti di chi è impegnato a riprendere mentre subisce una pogata o una gomitata in faccia. Nessun filmato presente in rete (tranne filmati presi da trasmissioni televisive e caricati abusivamente) riesce minimamente ad avvicinarsi alla qualità e all'esperienza di un live set di Rowlands e Simons. A rendere giustizia a tutta questa mancanza di materiale di qualità ci ha pensato un genio (a mio avviso lo è), quell'Adam Smith che ha curato quasi tutti i visual dei Chemical, uno che riesce a trasformare in immagini (con idee stupende) quei suoni orgasmicamente psichedelici.

500 sale in tutto il mondo pronte a trasmettere, lo stesso giorno alla stessa ora, il film ufficiale che racchiude una vera e propria esperienza completa di un live dei fratelli chimici. Una specie di raduno di fans a distanza collegati cerebralmente da quell'unica esperienza collettiva. 

Ho atteso l'evento da mesi, le aspettative erano davvero alte. Da un film così ci si aspetta la summa di tutte le emozioni provate in anni di ascolti chimici. Come minimo ti aspetti che il tuo cinema di (s)fiducia renda giustizia al manifesto del film, ovvero presentartelo in un potentissimo audio 7.1., ciò che inizialmente ha tradito la mia visione. Non so come sia andata agli altri fan nel mondo, ma qui a Roma (e non faccio il nome del cinema) il pubblico è rimasto spiazzato nel sentire attive soltanto sei casse a volume medio. Ci siamo così bruciati l'ascolto della potentissima "Horse Power" e della mitica "Do It Again". Che situazione castrante! Di certo il popolo dei Chemical non sono degli angioletti..  e così, dopo un bel reclamo in biglietteria (magari con una rissa) ecco che finalmente si decidono ad alzare il volume e attivare le altre casse, appena in tempo per viverci la colossale "Hey Boy, Hey Girl", che dal vivo spacca muri d'acciaio! Il senso di amarezza per quel debutto in sordina mi aveva lasciato l'amaro in bocca.. per fortuna la potenza recuperata in seguito ha riscattato la parziale delusione.  

Il film rende meglio che dal vivo perché grazie all'abilissima mano del regista (più di 20 telecamere piazzate nei punti più assurdi ) si viene trasportati letteralmente all'interno di quel mondo psichedelico. Un pò come vedere la partita allo stadio e a casa. Allo stadio si ha l'adrenalina del tifoso, in certi versi insostituibile per alcuni, ma da casa puoi goderti un immersione più completa, grazie a replay, rallenty, riprese in multi angolo, ecc. Addirittura questo "Don't Think" ha persino un minimo accenno di trama, ovvero le allucinazioni di una nipponica fan in preda a chissà quali sostanze.  Di certo non si è assistito alla proiezione di un film romantico o dell'orrore. Dopo circa tre/quattro pezzi il seggiolino della sala inizia a bruciarti il culo e non si resiste alla tentazione: file intere di persone impiedi a ballare come fossero dentro lo schermo. Eccezionale!   (anche se tanti romani, al di là della loro nomina di casciaroni sfrontati, si rivelano al momento di fare casino un pò troppo timidi! - I nostri amici europei salivano in piedi sui divanetti).

Un esperienza totalmente immersiva difficilmente descrivibile a parole. Quando tutti i sensi sono inebriati non si ha più il tempo di pensare. Ed ecco quindi il titolo del film, direi azzeccatissimo! 

Sintesi:

Difetti: Il cinema tende ad abbassare il volume, per vivere un esperienza potente bisogna picchiare il personale.

Pregi: una volta picchiato il personale, si ha una potenza degna dei fratelli chimici. Cioè, mi spiego meglio: "Escape Velocity" al cinema!

Mai ci fu cosa migliore che godere di un vera è propria esperienza di un concerto al cinema dopo quei fake di Vascobue.

Ed ora... datosi che quando si tratta di questi eventi l'attesa è una delle cose più belle, si aspetta con ansia il dvd/blu ray che spero non tarderà ad arrivare.

La miglior performance dal VIVO mai apparsa al CINEMA. Paradossalmente parlando.

Carico i commenti...  con calma