A 30 anni dalla pubblicazione del primo capolavoro intitolato “Adolescents”, questi adolescenti (ormai) di mezza età, giudati da Steve Soto (basso) e Tony “Reflex” Cadena (voce), nell’estate del 2011 danno alla luce “The Fastest Kid Alive”, rilasciato dalla Concrete Jungle. Purtroppo manca il genio Rikk Agnew, ma ci siamo abituati ormai da “O.C. Confiential”.

Inutile dire che è sicuramente un lavoro diverso da quelli degli anni ’80, di Hardcore nudo e crudo con pochissimo spazio lasciato alla melodia, la quale si trova in misura maggiore in questo LP. Premendo “play” ci si immerge subito nella West Coast, sulle spiagge californiane, nei paesaggi dell’Orange Country, accompagnati dalla sempreverde voce di Cadena e dalle chitarre degli ennesimi nuovi chitarristi, McKnight e Harrison.

Durante l’ascolto, il passaggio da una traccia all’altra è quasi impercettibile, a dimostrazione di un album compatto e omogeneo formato da canzoni coinvolgenti come “Surf City” e “Inspiration”. La foga Hardcore si è un po’ spenta a favore della melodia, ma, parlando degli Adolescents, bisogna utilizzare questo termine con attenzione, infatti la voce del cantante è tutto tranne che melodica. In contrapposizione al cantato graffiato di Cadena ci sono i cori di Soto, sempre azzeccati e mai scontati come in “Too Fast, Too Loud” e “No Child Left Behind”.

Un anno dopo “The Fastest Kid Alive”, sempre per la Concrete Jungle, il gruppo rilascia l’EP “American Dogs in Europe” che sembra quasi una continuazione del full-leight, anche a giudicare dalle due copertine molto simili tra loro. Questo lavoro, di discreta fattura, continua sulla stessa onda dell’album precedente: sonorità comunque HC ma meno ruvide e più orecchiabili. Mi sento di consigliare la title track e l'ultima, "Destinatin Nowhere", a confermare che la bravura non si perde in più di 3 decenni.

E’ scontato dire che chi vorrebbe ascoltare i vecchi Adolescents del magnifico self-titled rimarrà un po’deluso, ma fateci più di un pensiero. Rimarrete sorspresi dalle canzoni trascinanti che riescono a scrivere questi ragazzi che ci sanno ancora fare, e questi due lavori ne sono una prova concreta che probabilmente sono secondi solo ai primi due album.

Carico i commenti...  con calma