Dopo una giornata di duro lavoro ascoltare o suonare musica è di vitale importanza, come la sigaretta dopo il caffè. Lavorando in un negozio, frastornato da vecchie vedove in piena crisi esistenziale e da chiassosi bambini viziati, immagazzino quotidianamente una dose di stress da far schiattare un elefante africano adulto. La sera tornando, non mi dedico all'ascolto dei rilassanti lavori del rock (quelli li riservo per la domenica), ma metto sul piatto del giradischi album come questo "Humungousfungusamongus", poi inizio a sbattere la testa contro il muro urlando come un ossesso, fino a quando non svengo a terra. Ed eccomi, la mattina seguente alle sette in punto, fresco come una rosa al mio posto di lavoro.

Gli A.O.D sono una formazione del New Jersey dei primi anni ottanta, caratterizzati da una musica veloce (in alcuni casi thrasheggiante) e da tematiche sarcastiche ricche di accuse e proteste. Nella loro storia sono stati fonte di inspirazione per molti gruppi anche se qui in Italia sono quasi sconosciuti. Debuttando musicalmente per una compilation della ROIR Records assieme a band del calibro dei Bad Brains, meritatamente si ritrovano con un discreto successo nell'ambito underground, tanto da pubblicare nel 1984 il loro debut album "The Wacky Hi Jinks of... Adrenalin O.D.". Dopo due anni, passati a sfracellarsi le ossa in concerti ed a sbrigare faccende all'interno della formazione, gli A.O.D. ritornano con "Humungousfungusamongus" uno dei loro più apprezzati lavori.

Se identificare una band con un genere musicale solitamente risulta un lavoro più difficile di quanto si possa pensare (se non inutile), per la musica contenuta in questo album l'impresa si fa impossibile. Molte tracce sono martellate dirette in faccia, veloci ad in alcuni casi "diaboliche", simile ad un primitivo thrash suonato da ragazzini bastardi. Altre canzoni invece sono più spensierate e divertenti, fino ad arrivare a puri inni Oi!. Troviamo una chitarra distorta e cupa che macina bicordi all'impazzita e di tanto in tanto si cimenta in miseri assoli, una batteria martellante che gioca in diversi tempi, registrata ottimamente ed un basso di forte personalità, distaccato dalle partiture chitarristiche. Condite queste caratteristiche con una buona dose di rumore, un cantante puramente sullo stile punk hardcore a volte (sottolineo a volte) con linee vocali melodiche ed altre piccole sfumature che cambiano di canzone in canzone l'impronta musicale della formazione che vi rendete conto di cosa siano gli A.O.D.

Se avessi letto questa recensione avrei pensato che chi mescola troppa roba mi fa schifo. Invece no, gli A.O.D. riescono a rimanere ascoltabili nonostante tutte le varie sfaccettature presenti nel disco, dal rock ‘n roll, al metal, Oi! e addirittura allo ska, tutto indiscriminatamente ben miscelato in un hardcore battezzato da alcuni sapientoni Thrashcore. I brani scorrono più in fretta che mai, della durata media di un minuto e mezzo, sono strutturati in ottima maniera e riescono a rimanere orecchiabili quindi non eccessivamente pesanti.

Non posso dire che le canzoni sono belle tutte nella stessa maniera, piccoli scempi da segnalare ci sono anche in questo album, ma dovendola dire tutta con delle tematiche demenziali talvolta è difficile restare seri musicisti. In ogni modo pezzi storici (almeno della band) ci sono in questo lavoro, potrei segnalare "Yuppie", "Office Buildings" la fantastica "Bugs" o la mia preferita "Bruces' lament".

Per gli interessati la nuova versione del disco contiene anche delle cover, tra le band Kiss e Dead Boys.

In conclusione come non potrei dire che consiglio questo disco! Gli Adrenalin O.D. sono una piccola parte della storia hardcore punk e gli amanti del genere dovrebbero gradire.

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