Quando venni a conoscenza dei musicisti che avrebbero militato in questo nuovo "supergruppo" saltai dalla sedia della scrivania, mi rinchiusi in bagno e mi masturbai violentemente pensando a quello che ne sarebbe uscito fuori. (Dalla band, non dal mio pene).

Squallidissime battute a sfondo sessuale a parte, quando vieni a sapere che Russell Allen (Symphony X), Mike Portnoy (Dream Theater, Transatlantic, Neal Morse), Mike Orlando (ok lo ammetto, in questo caso non avevo idea di chi fosse) e John Moyer (Disturbed, anche se le tracce di basso contenute nell'album non appartengono a lui, bensì a Paul Di Leo dei Fozzy) mettono insieme un gruppo e sfornano un album di inediti, è sicuramente una bella sorpresa che ti migliora la giornata. Ed è qui che nasce il problema, ovvero dalle aspettative altissime che una band con componenti di questo calibro crea e che spesso non vengono ripagate, non del tutto almeno. Perchè si, non voglio addolcire la pillola ad eventuali fan dei suddetti musicisti che ancora non hanno questo disco...l'album è una delusione (quasi) totale.

L'album sa di già sentito, i riff sono banali e scontati (basti ascoltare l'intro dell'opener Undaunted) e soprattutto sono quasi del tutto identici (Psychosane, Indifferent e Believe Me in primis). Nemmeno i chorus sono in grado di alzare la qualità dei suddetti pezzi, anzi spesso suonano anche loro decisamente insipidi. Insomma la maggior parte del platter è di un piattume generale che mai mi sarei aspettato da artisti di questo livello. Certo, alcuni episodi positivi (forse positivi è una parola grossa, credo che "meno negativi" sia più adatto) ci sono. Personalmente ho apprezzato le due ballads, ovvero "Angel Sky" e "All On The line", due pezzi che brillano di luce propria pur non essendo proprio dei capolavori rappresentano una piccola luce in un oceano di buio. La produzione è sicuramente eccelsa e l'album è comunque suonato benissimo da gente che ne sa a pacchi, e Russell Allen si conferma comunque uno dei migliori cantanti in circolazione (come se ce ne fosse bisogno), ma tutto ciò non basta purtroppo. Ed è qui che ci si ricollega alle aspettative di cui parlavo prima. Se questo disco fosse stato partorito dalla band che suona dietro casa mia, dove il componente di età più grande non supera i 22 anni, fosse questo inizio non sarebbe stato poi così male, ma qui non si parla di musicisti emergenti, qui si parla di musicisti professionisti con anni e anni di carriera ed esperienza sulle spalle che non può assolutamente permettersi di sfornare un album dove la canzone più bella è UNA COVER (Come Undone dei Duran Duran, che vede la partecipazione di Lizzy Hale degli Halestorm). E la cosa ancora più triste è che i due album seguenti (seppur con dei cambi di Line Up), sono anche peggio di questo...dispiace davvero tanto perchè le potenzialità erano altissime, la qualità effettiva del prodotto decisamente meno.

Peccato.

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