Quando si parla di Adriano Celentano vengono subito in mente le polemiche! Il miliardario predicatore della povertà, l'ignorante che fa record di ascolti, il terrore delle reti televisive, il falso messia, eccetera, ciò che spesso la gente dice di lui (riferendosi ai suoi spettacoli da Show Man) è "preferisco il Celentano cantante!" con questa affermazione probabilmente la gente vuol far riferimento al Celentano commerciale, interprete della canzone leggera italiana destinata alla massa, tutti vogliono il Celentano di "l'emozione non ha voce" o quello di "azzurro" canzoncine spensierate che provocano dolci emozioni a casalinghe annoiate e bassa plebe… vogliono tutti l'innocuo Celentano! Vogliono il cantante e non il predicatore… ma evidentemente questa gente non ha capito nulla!
Si, perché Adriano Celentano ha sempre predicato! E i suoi fans lo sanno! Certo, si tratta sempre di un predicatore a scopo li lucro, ma lo spettacolo è fatto anche di questo, abbiamo bisogno di personaggi che attraverso la loro arte esprimono un dissenso verso la società… si fanno soldi si… ma almeno ne parlano! E lo stile predicatorio di Adriano Celentano è unico ed inimitabile! Fatto di uno stile e di un carisma che difficilmente ritroveremo in personaggi futuri…
I suoi sermoni antisociali cantati e suonati sono presenti fin dagli albori della sua carriera, come ad esempio la denuncia sociale della cementificazione delle città presenti in "Il Ragazzo Della Via Gluck" eccetera… ma l'album in cui lo stile cantante/messia raggiunge forse il suo picco massimo è questo "I Mali Del Secolo", e per me che sono un predicatore (ma senza fini di lucro) questo disco è strabiliante!
Pubblicato nel 1972, il disco del molleggiato d'Italia si divide in otto canzoni, una più pesante dell'altra (in senso di prediche scomode per la plebe) dove al contrario dei dischi precedenti, Adriano da poco spazio al Rock e ne dedica molto alla parabola cantata dai toni apocalittici e provocatori… l'inizio dell'album forse può tradire l'ascoltatore facendogli credere di trovarsi di fronte ad un nuovo album rock and roll tutto da ballare… infatti l'introduzione è una ballata rock sulla canzone "Ready Teddy" dove Celentano ricorda al suo pubblico "quando ho cominciato a cantare mi scatenavo per voi… " ovvero ci ricorda di quella invasione rock che colpì la nostra nazione perbenista dopo il successo di artisti internazionali come Elvis e altre rock star famose, di cui Celentano fu ambasciatore mentre Little Tony e Bobby Solo ne furono gli squallidi imitatori… ma il momento di muovere il bacino alla Elvis per Celentano era finito! Per Adriano è giunta l'ora di predicare! Infatti alla fine di questa scatenata canzone il molleggiato ci dice "Ma ora che sono famoso… canto i mali del secolo" ed ecco quindi l'avvertimento all'ascoltatore che Celentano non è più l'urlatore della canzonetta Italiana ma un nuovo tipo di personaggio eccentrico e controcorrente… ascoltatore avvisato, mezzo salvato! Dalla traccia numero due in poi astenersi perbenisti!
Si comincia con la famosissima "un albero di trenta piani" in cui Adriano se la prende con questi maledetti grattacieli che stanno effettivamente uccidendo gran parte della natura che prima circondava i nostri ambienti, una canzone più attuale che mai, ma fu più un singolo di successo che una vera e propria provocazione… Il bello arriva con le successive tracce! Dopo la ballata romantica "Forse Eri Meglio Di Lei" abbastanza leggera e spensierata e "La Ballata Di Pinocchio" ottima canzone a metà strada tra ritmo, buffoneria e predica antisociale, Celentano si sfoga!
E con "Disse" mostra per la prima volta il suo fanatismo religioso ai massimi livelli, addirittura interpretando Gesù Cristo che cantando se la prende con il popolo dei ricchi e dei lussuriosi! (un anticipazione pazzesca di quello che poi sarebbe sfociato anni dopo nel delirante e scomodissimo Joan Lui!!, un capolavoro sottovalutato) questa canzone (che pochi perbenisti si ricorderanno) ha una base sonora semplicissima ma di una genialità unica! Un tuono (segno del divino) introduce una chitarra molto soft che fa da sfondo a rumori di sottofondo come la pioggia, arpeggi, violoncelli e strumenti vari, eseguiti in maniera molto leggera e quasi impercettibile, durante l'esecuzione canora la batteria e gli effetti sonori apocalittici si fanno sempre più marcati e corali, dando quell'impressione che probabilmente Celentano si crede veramente Gesù!!! Il testo è qualcosa di magnifico! "è inutile che vi affanniate a comprare con l'oro la gioia, e voler diventare i primi del mondo per poi far luccicare i vostri brillanti sul volto di chi muore di fame!!" oppure "cosa serve possedere anche tutta la terra se poi della tua vita il padrone non sei! Neanche solo di uno dei capelli che tu porti in testa, perché anche di quelli un giorno dovrai render conto a mio padre, che è il padrone di tutto, di tutte le cose!" la cosa più sconvolgente è che l'unione della musica mistica alla convinzione estrema di Celentano, sembra di assistere veramente ad un discorso di Cristo! "siete poveri e ciechi, e più nudi dei vermi, ma se alcuno di voi la mia voce udirà, perché dietro la porta picchio e lui mi aprirà, entrerò per cenare, per cenare con lui"!!! Celentano sfiora il delirio mistico, i toni si fanno sempre più insistenti e la sensazione provata dall'ascoltatore è quella di trovarsi di fronte al giudizio universale!! Un capolavoro!!! Non credo che Bobby Solo riuscirebbe a fare una cosa simile! Questo è Celentano! È può farlo solo lui!
Nelle canzoni di questo album Celentano tocca gli argomenti più scomodi e delicati, nella splendida "La Siringhetta" Adriano interpreta il ruolo di un drogato che reclama la sua dose giornaliera di droga, alla fine della canzone lui e la sua donna si fanno l'ultima dose e sentendosi più leggeri dell'aria si lasciano precipitare giù da un palazzo! Stupenda l'interpretazione canora sofferente e sentita di Adriano, la canzone finisce con le voci del popolo e dei giornalisti di piazza che urlano "la droga continua a far vittime" sopra questo ritmo angosciante e tenebroso! Fenomenale!
E visto che ci troviamo di fronte ad un album di Celentano è immancabile la canzone contro la caccia!! In questa "L'ultimo Degli Uccelli" Adriano interpreta addirittura un uccellino che fa una predica ad un cacciatore! "sono rimasto solo io! Se uccidi anche me sarà la fine dell'umanità" semplice ma a dir poco geniale! Ma il molleggiato non si dimentica di farci divertire alla vecchia maniera, infatti l'album (dopo la propaganda antisociale) si conclude con l'allegra canzone "Quel Signore Del Piano Di Sopra" cantata in due lingue… quella italiana e quella Celentana!!! Si, perché Adriano è stato anche l'inventore di quel linguaggio senza senso che lo rende ancora più particolare e misterioso…
Un album ottimamente cantato ed egregiamente suonato, geniale, coraggioso e che pochi altri avrebbero avuto il coraggio di fare… Va ricordato che tutte le canzoni di questo disco eccetto "Quel Signore Del Piano Di Sopra" sono state scritte e composte da Adriano Celentano! Una cosa rara se si pensa che di solito le canzoni glie le scrivono gli altri. Io penso che L'Adriano musicale dei giorni nostri sia in un certo senso "pilotato" dall'industria discografica e dagli autori delle sue canzoni, vogliono tutti il cantante di dolci ballate romantiche e nessuno vuole il predicatore…
L'unico modo che ha Celentano per sfogarsi è quello di ricorrere alle sue trasmissioni scandalo dove predica parlando e cazzeggia cantando! (sempre mitico comunque!) Io sinceramente preferisco quando predica cantando.
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