Apro un'altra stupenda pagina progressive italiana e con un'artista ormai caduto nel dimenticatoio: "Adriano Monteduro".

Questo secondo e bellissimo album della "Reale Accademia Di Musica" è stato successivamente accreditato all'omonima band e non al suo cantante solista. E tutto ciò, forse perchè era poco considerato nel panorama rock italiano. Il disco è un'interessante mistura di composizioni prog sinfoniche/romantiche che addolciscono le orecchie e che tendono a far sviluppare nell'immaginario dell'ascoltatore una serena atmosfera fiabesca. Da questo lavoro si intuisce di più il talento della band rispetto all'album precedente e la destrezza di Monteduro con la chitarra acustica, ovviamente senza trascurare la sua bellissima voce (intonata e profonda).

Gli arrangiamenti sono delicati e basati soprattutto sul piano e la chitarra elettrica, difficilmente si sente l'utilizzo dell'organo e del mellotron. L'atmosfera sembra ricordare altre celebri band dell'epoca come "Celeste" e "Quella Vecchia Locanda". Le tracce si alternano continuamente con atmosfere frizzanti come ad esempio "La Favola del Guardiano del Bosco" e atmosfere più cupe come "Le Montagne nel Tramonto". Romantico innanzitutto, ma anche folk con quelle chitarre a metà strada fra Neil Young e "Strawbs".

Se cercate un album prog più delicato questo è adatto a voi, se no potete procurarvi le atmosfere più fisiche dell'album precedente.

Consigliato ma non fondamentale.

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