Quando ho comprato questo disco, il secondo per il gruppo bostoniano, sinceramente non mi "ispirava" tanto, vuoi per le recensioni non troppo positive su giornali o siti internet, vuoi perchè dopo il botto di "Dream On" è tutto passato in secondo piano, comunque quando ho visto il cd su una bancarella a Genova non ho resistito.
Il prodotto esce nel 1974, gli Aerosmith continuavano ad esibirsi nei club e in America erano ancora freschi del successo della ballata "Dream On", a parer mio questo disco è stato snobbato perchè non conteneva canzoni così gettonate, anche se in realtà non è verissimo perchè comunque "Season of Wither" non ha poi molto da invidiare alla già citata "Dream On". Qui i brani dispongono di un sound più aggressivo del primo disco e in più si prende una direzione verso un sound hard rock, il quale scoppierà nel seguente "Toys in the Attic".
Lasciamo questa introduzione e cominciamo la recensione. Il lavoro si apre con "Same Old Song and Dance", la quale possiede un bellissimo riff di chitarra e già dall'inizio ci fa capire quanto sia maturato il gruppo, specialmente il chitarrista solista Joe Perry, che esegue assoli molto più frequentemente, Steven Tyler inizia ad avere la sua caratteristica voce, anche se ne siamo ancora lontani da quella attuale, la track ha anche una buona sezione di fiati per far sentire ancora più ulteriormente il blues, a questo pezzo segue "Lord of the Thighs", la quale è forse il momento di quest'album che mi piace di meno pur essendo tutt' altro che brutta, è troppo ripetitiva e non rimane impressa per nessuna qualità, bisogna ammettere però che questa canzone dal vivo si trasforma completamente, si continua con la semi ballata "Spaced", con riff abbastanza potenti e un Tyler che ci presenta una delle sue migliori prestazioni: parte calmo per arrivare a una tonalità di voce molto alta, da tenere conto anche del bel lavoro di batteria.
Arriva ora uno dei momenti più belli dell' album, si tratta di "Woman of the World", la quale come struttura ricorda "Movin'Out" del primo album, la song è veramente bella, con il pesante e potente riff iniziale e poi il cantato di Mr. Tyler prima calmo e poi più tirato come il resto della canzone; da notare anche l'influenza blues e se questa assomiglia a "Movin' out", "S.O.S." assomiglia in tutto e per tutto a "Somebody", ma qui l' effetto è più duro ancora e il ritmo ti trascina insieme alla band.
Delle schitarrate da parte di Whitford e gli assoli di Perry introducono "Train Kept a Rollin'", la canzone è una cover degli Yardbirds e il quintetto gli rende omaggio come meglio non poteva e qui Perry è veramente ispirato; da notare che a metà canzone sono stati inseriti degli applausi, i quali la fanno sembrare più live; stessa cosa per "Season of Wither" che inizia con degli urli di disapprovazione del pubblico: "Buuuuuuh!" e poi inizia il riff di chitarra acustica eseguito da Steven Tyler, il quale esegue la miglior prestazione del disco, acuti a volontà per una canzone veramnte eccezionale, arriva l'ultimo pezzo, "Pandora' s Box", che a me piace un sacco, è il momento più hard rock del disco, in cui gli Aerosmith dai riff assomigliano persino ai Deep Purple e il cantato scandito di Tyler ci regala una prestazione degna di lui e così chiudiamo in bellezza.
Un disco che a parer mio è molto sottovalutato perchè concretizza e migliora ciò che di buono era stato creato nel precedente lavoro, inoltre tutti i componenti della band sono migliorati e gli anni dopo gli Aerosmith entreranno nell' olimpo del rock.
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