Siamo nell' anno 2002, la musica sta virando verso suoni più pop e più commerciali e lasciano da parte il rock, così le rockband vecchio stile si sono trovate in difficoltà, gli Aerosmith hanno provato a mischiare il rock con il pop e l'elettronica in "Just Push Play", album che non ha fatto molto successo, contenendo brani anche di un certo rilievo.
Adesso però parliamo del nostro soggetto, il live degli Aerosmith a Las Vegas nell'Hardrock Hotel, e infatti questo live si rivelerà perfettamente in sintonia con l'ambientazione di eccesso di Las Vegas, il quale inizia con Tyler che da il benvenuto ai presenti, il concerto si apre con un riff "orientale" che introduce "Beyond Beautiful", canzone suonata perfettamente con assoli di chitarra molto belli, il cantato di Tyler è al massimo e la cosa che mi stupisce è che nonostante i suoi anni canti ancora come se fosse nel fiore dell'età e abbia addirittura migliorato la voce, si passa a "Same Old Song and Dance", canzone del secondo album, qui perfetta e in versione molto "indurita" e quindi molto Hard Rock, Perry trova anche lo spazio per un'improvvisazione di assoli, la prossima canzone è "No More No More", canzone di "Toys in the Attic", canzone che forse qualcuno ha dimenticato, ma qui non sfigura, anzi anch'essa è stata indurita e Steven la arricchisce anche di un bell'acuto, la prossima è una vera chicca che ha il nome di "Season of Wither", e hanno trovato perfino il modo di indurire questa canzone, ma resta una ballata e il leader la esegue incredibilmente bene.
"Light Inside", da "Just Push Play" è suonata bene, ma a me non piace, il ritornello è deprimente e sinceramente i bostoniani mi devono ancora spiegare perchè l' hanno inserita, poteva benissimo starci una "Dream On" o qualcosa degli anni '80, vabbuò, un difetto doveva pur esserci, ma rimediamo con "Draw the Line", sicuramente nella sua versione migliore, anche qui è molto più Hard rock rispetto all'originale (e anche più lunga, visto che dura 7 minuti), le note di un piano ci introducono ad "I Don' t Want to Miss a Thing", canzone che non è stata digerita completamente dai fans, i quali la reputano troppo commerciale (tra di loro ci sono anch'io), ma qui è diversa, è più rokkeggiata e c' è un assolo di chitarra di Perry, la prossima canzone è "Big Ten Inch Record", un revival rockabilly, contenuto in "Toys in the Attic", qui molto accellerata.
Adesso è il momento di un brano che i prematuri Aerosmith suonavano nei club e si chiama "Rattlesnake Shake", cover dei Fletwood Mac, dura moltissimo per l' improvvisazione di Perry e Whitford che si divertono con le chitarre, la batteria introduce la classica "Walk This Way", suonata bene come al solito, si conclude con la cover "Train Kept a Rollin", perfetta come sempre.
In conclusione questo live sembra una risposta a chi dice che gli Aerosmith sono finiti e non hanno più nulla da dire, secondo me riusciranno ancora a far parlare di loro. L'unico svantaggio di questo live è forse che ci sono troppe poche canzoni, ma accontentiamoci.
PS: questa è la mia prima recensione.
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