Dopo i 70 minuti e passa di Baka Ga Kita, che più che un album sembrava una raccolta di filastrocche boscimane, questo Suuto Breakor è un mezzo sollievo.

Album "maturo", almeno secondo i canoni delle adorabili giapponesine Yuiki e Pikachu. Le atmosfere si fanno più distese e dilatate, il sound ha un sapore esotico e psichedelico e l'irruenza del loro tipico Garage Noise viene abbandonata. *Sigh.* Le tracce, tutte senza titolo, fanno pensare al'album come ad una lunga suite Free Folk di 40 minuti... Alla fin fine, diciamocelo, è un po' 'na menata, insomma. Una delle pecche di questi pezzi è appunto l'eccessivo intimismo che con le Afrirampo non c'entra proprio un emerito cacchio. Come faranno a soddisfare i fan abituati ai loro show esplosivi ed estremisti, quando dovranno portare l'album in giro?

La loro esplorazione della Terra Boscimana (dove hanno registrato il disco precedente), comunque, le ha oramai segnate a vita. La prima traccia, infatti, si apre con dei "suoni" non meglio identificati che poterbbero provenire da scimmie catarrine in calore o da altre atipiche creature selvagge. Saranno abitanti dell'oscura savana o specie antropomorfe della foresta pluviale?

Concludo affermando che l'ultimo lavoro delle graziose donzellette nipponiche è abbastanza caruccio ma annoia troppo presto. Dopo poco si inizia infatti a senire la mancanza delle sfuriate Art Punk delle Nostre e si tira un sospiro di sollievo ascoltando il climax incazzoso della traccia 6, dove le Afrirampo tornano a pestare.

Ho l'impressione che in occasione del prossimo album tornerà il rumore.

Speriamo tornino ancora più schizzate di prima!!!

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