La radio rabbiosa canta: "Aiutami a trovare qualcosa di pulito, uccidi ma non voi morire, fra piccole iene solo se conviene...". Questo è il testo della bellissima Ballata Per La Mia Piccola Iena, la nuova canzone degli Afterhours.
Il gruppo milanese, dopo due anni di silenzio, è tornato con un poderoso lavoro: "Ballate Per Piccole Iene", un lavoro intenso e doloroso, un lavoro che fa male già dal primo ascolto. A tratti "rumoroso" e a tratti melodico, l'album mostra ancora una volta il dualismo presente nella musica della band, un dualismo percepibile anche nella voce di Manuel Agnelli, che in alcuni casi "stride" come freni arugginiti, in altri invece suona dolce e sinuosa come una ninna nanna.
Il disco mantiene la cupezza dell'album precedente ("Quello Che Non C'è"), ma presenta anche una forte carica energetica veicolata dalla consapevolezza e dall'accettazione dei limiti umani, quella stessa consapevolezza presente nel lavoro del 2002. Il cardine intorno al quale si snoda l'ascolto di "Ballate Per Piccole Iene" risulta essere la mediocrità e quindi la mancanza di qualsiasi punto di riferimento. Ancora una volta gli Afterhours propongono testi intensi, i quali non solo parlano di temi scottanti, come la droga e la depressione, ma sembrano assumere le sembianze di poesie, dotate di grande eleganza e raffinatezza.
Nonostante l'album non sia di facile impatto a primo ascolto, riesce a conquistare ogni individuo, grazie a piccoli gioielli, quali: Chissà Com'e, Il Sangue Di Giuda, La Sottile Linea Bianca, Male In Polvere e ovviamente la splendida Ballata Per La Mia Piccola Iena.
Traccia dopo traccia il disco si insinua sotto pelle, raggiunge i punti nevralgici del corpo per poi fare radici nell'anima, la quale avverte con grande disagio una grande verità: "anche il sole sorge solo se conviene".
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