Il singolo che anticipava l'uscita dell'album diceva: "La tempesta è in arrivo". E in effetti l'uscita di questo disco è stata una vera e propria tempesta. Autoprodotto (con la loro neonata etichetta "Germi"), quest'album segna il ritorno del chitarrista Xabier Iriondo, che aveva caratterizzato grandemente il suono degli Afterhours di "Germi", "Hai Paura del Buio?" e "Non è Per Sempre", e di un suono che fa da sintesi all'intero percorso del gruppo di Manuel Agnelli: dai pezzi più hardcore come "Fosforo e Blu", alle ballate più orecchiabili come la title-track e "Nostro anche se ci fa male". Agnelli mette a prove le sue doti vocali e compositive lasciandosi ispirare dal genio degli AREA, come si sente dai vocalizzi della prima traccia ("Metamorfosi") e dal riff trascinante di "Io so chi sono", suonata con l'aiuto dell'ex-compagno di viaggio Enrico Gabrielli.

Molto polemiche le tematiche trattate: una critica alla società moderna, alla Padania, quello "stato nella testa" che sottomette gli uomini agli dei Denaro e Lavoro. L'idea di questo concept album si sposa perfettamente nelle due skit "Messaggio Promozionale": un Agnelli veramente  maturo e tagliente.

Ispirazione ai livelli del loro capolavoro "Hai Paura del Buio?", maggiore bravura compositiva, Padania esce come il migliore disco degli Afterhours (finora), riscattando il gruppo dal mediocre "I Milanesi Ammazzano il Sabato" e gli altri lavori degli anni 2000, non eccellenti.

Da ascoltare assolutamente: "La Tempesta è in arrivo", "Nostro anche se ci fa male", "Costruire per distruggere"

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