A parte il sound post punk dark wave genuino, c'è una contaminazione surf in questo mini lp di chi va a farsi le onde alla mezzanotte in punto, nell'oscurità più totale, un dark surf alla Silver Surfer dell'underground californiano più che mai fucina dell'incredibile di inaspettati ensemble: Bpeople, Human Hands, Factrix, Monitor, Nervous Gender, 100 Flowers, Party Boys che in quell'inizio degli anni '80 hanno aperto a scenari eclettici della postpunkicità.

La proposta dell' "immagine persistente" potrebbe risultare più fruibile nelle sonorità rispetto ad altro underground cugino, ma che invece premia l'ascolto col suo retrogusto decadente di uno sfilacciamento di chi, facendo il tubo surfando, non esce da quel cunicolo rimanendo un rock 'n rollè opaco evanescente.

C'è un sapore fuorviante di Joy Division in questo lavoro del 1981, coevo dunque, la differenza è che c'è la California di mezzo, e si sente. I suoni vagano urgenti su una tavola nera e le cupe atmosfere non si crogiolano nella staticità dell'orrore ma sono invitanti nella loro dinamicità crepuscolare.

Un pezzo come "Satellite of Love" è esaltante nella sua progressione marina che arriva e che scompare come la schiuma prodotta lasciandoti uno struggente sapore di salsedine sulle labbra. Ma non c'è tristezza perchè la scorza di questo rock viene dai seminterrati di periferia, dagli Anticlub, e odora di sudore di orfani come tutti gli americani di fatto sono.

Tastiamo l'immediatezza e il calore di questa "dissolvenza" che va ad arricchire la nostra "relapse" nella zona dei "no dreams" di un "surf generator" post punk. Un altro point break è servito.

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