Il binomio Agnostic Front/CBGB's è uno dei più forti e duraturi nella storia dell'hardcore punk. Dalla nascita del gruppo newyorchese nel 1982 fino alla chiusura dello storico locale nel settembre 2006, Roger Miret e Vinnie Stigma hanno sempre fatto del CBGB la loro seconda casa, il loro quartiere generale diciamo, regalando agli hardcore kids della città un'infinità di concerti leggendari. Questo sodalizio ha prodotto, nel corso della quasi trentennale storia della band, ben tre album dal vivo, sempre registrati nel locale: "Live At CBGB" nell'89, "Last Warning" nel '93 e infine l'album in questione, che rappresenta inoltre il primo DVD live degli Agnostic Front.

E' registrato il 7 marzo 2006, una serata che si preannuncia infuocata fin dall'apertura affidata alla terremotante "The Eliminator": il pubblico si scatena, partecipa con cori, stage diving e pogo come nella migliore tradizione hardcore, e il gruppo (per l'occasione formato, oltre che da Miret e Stigma, da Lenny Di Sclafani alla seconda chitarra e dai fratelli Mike e Steve Gallo al basso e alla batteria) li ricompensa con una pioggia dei loro pezzi migliori, una scaletta che ricopre l'intera discografia.

Si va dagli esordi dell'EP "United Blood" e del folgorante LP di debutto "Victim In Pain", ottimamente rappresentati da "Last Warning", "Friend Or Foe", "Victim In Pain", "Blind Justice", "Your Mistake", ai devastanti "Liberty And Justice For" e "One Voice", che consacrarono i newyorchesi ("Anthem", "Undertow", "New Jack", "One Voice" e una spettacolare "Crucified") fino ai nuovi classici come "All is Not Forgotten", "Peace" e l'inno "Gotta Go".

I cinque danno il meglio di loro, confermandosi dei mostri in termine di carica e presa sulla folla: sembra quasi che tutti, gruppo e pubblico, sappiano che si tratta di uno degli ultimi concerti degli Agnostic Front al CBGB, e vogliano dare il 200% per rendere la serata indimenticabile. Tutte le canzoni sono per l'occasione modernizzate e, perchè no, metallizzate, fatto evidente negli assoli, resi in modo molto più simile al thrash, e nei colpi di doppio pedale infilati un po' ovunque; non bisogna troppo stupirsi, d'altro canto, se si pensa che già nell'86 pubblicarono "Cause For Alarm", disco fondamentale per l'evoluzione dell'ibrido thrashcore.

 Un ascolto obbligatorio insomma per i fan della band, in special modo per quelli dell'ultim'ora che hanno apprezato la svolta verso il punk metal di "Warriors".

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