Mi sedetti sul cesso e gridai: “Expelliamus”. Feci la più sontuosa e santa cagata della mia vita. Poi, mentre davo al mio sfintere il giusto tempo di recupero, appoggiatomi al muro del bagno, avvertii, al di là della parete, provenire una musica. Gloriose note di chitarra si incuneavano tra spaziali tappeti di tastiere e tutto si spostava epico seguendo una poderosa macchina ritmica. Il vicino stava ascoltando Diluvium dei tedeschi Ainigma. Be’, pensai, forse non è il finocchio che tutti noi del condominio credevamo.
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