Un gigantesco monolite pieno col piombo nelle orecchie precipita improvvisamente sulla terra. E' l'astronave degli Air Conditioning che cade da qualche parte nel Rhode Island, utero marcio d'America, cancerosa metastasi di un morbo che impesta le più perverse cantine del mondo.
Due in cima al mondo, due canzoni, due proiettili all'uranio impoverito schizzati nelle mani delle due perverse menti corrose dalla nervosa paresi di una stasi creativa prossima allo zero assoluto. Assemblano il più devastante dei piloni d'amianto che reggono il traballante ponte della creatività in date prossime al 2008. Non li troverete sulle mappe di nessuna ghost city, nessun contadino dalle mani gentili ve li indicherà, nessuna Mary Lou li avrà incontati alla feste: loro sono completamente fuori rotta, testardamente incaponiti nella loro sublime-pevicace battaglia contro la ragione; 9.16 minuti almeno di carancolante ultraviolenza come il suono giù giù fine del mondo, frigoriferi in panne con il gas che emana miasmi tossici ovunque, la perdita di senno che si riverbera in una batteria impazzita, inondata da un centinaio di tonnellate di feedback, la chitarra che insegue traiettorie simili al nadir, arabeschi ai limiti dell'inudibile che sommergono le città, gli imperi, crocifiggono moderni cristi di cartone con chodi di stupenda-inaudita metallica asma.
Benvenuti alla fine della musica, nella terra del nulla tra le radiazioni dei televisori, i bambini con la coda e le madri dagli occhi verdi. Non bevete la nostra acqua sembrano dire le voci (voci?) lamentose dei due zombie che semel riemergono dai flutti di questo inferno di lamiere, morte fredda ed trash-harsh-ultra core strapazzato. Ma fatevi trascinare nel gorgo malato di mutazione, 9.16 minuti di "Hell Is A Solid, Heaven Is A Gas", rompete le righe della normale misera vostra vita: entrerete nella schiera degli eletti che hanno retto l'inosabile, con i timpani a pezzi, schiantati al suolo, il sangue grumoso che vi orla i colletti di bimbi per bene ma chiederete: "ancora, ancora!", invocherete i due Air Conditioning di proseguire nel loro sabba insostenibile di maleodoranti vibrazioni, metalliche perverse frustate, ne sarete schiavi.
Questa gente ha la circolazione ferma, le mani impazzite, il male inguaribile che pervade ogni singolo, estremo, singulto: questo è il più perverso disco di "musica" che mi sia capitato per le mani negli ultimi anni: contiene le più losche insensatezze, le più nefaste sconcerie. Il magma è rovente, urla di cagne in calore in un brodo di sterco, asfissia, paralisi, nervose-nevrosi. Se sarete inchiodati anche voi alla camera delle torture Air Conditioning, allora soffrirete della sindrome di Stoccolma e griderete al carceriere di proseguire, di sferrarvi un altro fendente alla polvere di ferro sulle vostre sature propaggini, mentre colerà via ogni barlume di dignità: sarete posseduti dall'opera d'arte, da un disco che non smetterete di ascoltare, nel silenzio delle vostre cuffie, nel più intimo ed insieme perverso dei vostri sogni e negherete a tutti di possederlo, come fosse blasfemo, simoniaco.
Il vero culto. Per tutti quelli che non usano confessare i propri peccati, anche i più luridi, pur con le mani ancora sporche e golose.
Disco dell'anno.
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