Quando si dice non c'è due senza tre. Dopo il successo dei primi due album ecco finalmente arrivare il nuovo lavoro del gruppo norvegese. Chi si aspetta una caduta di stile ed una calo di creatività rimarrà piacevolmente deluso, anche se rispetto ad loro debut album "Identity" il tutto risulta leggermente appesantito.
La trama segue quella già presente sul precedente "All rights removed" e la musica sempre ottimamente suonata ci fa riassaporare l'amore conclamato per gruppi come Radiohead e Pink Floyd con sonorità che ci ricordano il secondo periodo degli stessi con chiari riferimenti ad album come "Momentary Lapse of Reason" e "The Division Bell".
I 50 minuti del disco scorrono piacevolmente nelle sei tracce che iniziano con "Surveillance" che apre e chiude l'opera per una durata di circa 20' - Nel mezzo quattro tracce assolutamente godibili che vanno da "Redemption" alla dolce "Silence Grows" per proseguire in crescendo con "Call me back" e la title track in un continuo mutare di ritmi ed atmosfere, con la voce di Asle Tostrup e la chitarra di Bjorn Riis sempre più protagoniste.
Un ottimo disco da assaporare più e più volte. Listen and enjoy
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