Li avevo lasciati tre anni fa con quel capolavoro southern psichedelico intitolato "fulton hill" e aspettavo con una certa trepidazione le nuove mosse di questi cinque fratelli di sbronza.
Mai mi sarei aspettato un dischetto di tale portata dove le coordinate stilistiche vengono spostate senza ripensamenti da una sorta di southern metal, come detto sopra, ad un heavy metal anni 80 con forti influssi settantiani nella struttura dei pezzi e con una forte carica punk e fricchettona al suo interno.
Forti di un nuovo compagno di avventure, quello stesso Kyle Thomas che in anni non sospetti con band quali exhorder e floodgate influenzò la vita di band che da li a poco avrebbero fatto storia (pantera su tutte), lasciano alle loro spalle ciò che è stato per lanciarsi nel futuro guardando al passato, senza giri di parole, senza effettini da new metaller, senza nulla di questo, ma soltanto con una dose massiccia ed infuocata di sano heavy metal classico come si faceva quasi 30 anni fa... sporco, crudo, dritto in faccia, ed incazzato più che mai. Si odono i Down dello stesso Phil Anselmo, che venne a sua volta influenzato dal succitato Kyle, i soundgarden del periodo d'oro, ma anche gli exhorder, saviours, iron maiden, judas priest e tutto il meglio che dagli anni 80 è arrivato ad oggi, con un bel pizzico di riff che prendono a piè mani dai black sabbath periodo Ronnie James Dio e dai led zeppelin più granitici soltanto con un carico di distorsioni nettamente superiore, e con modernità che provengono direttamente da band odierne come mastodon, high on fire, orange goblin ecc...
Impossibile descrivere una traccia in particolare, il lavoro va assorbito tutto d'un fiato, facendosi trascinare dal groove pazzesco che fuoriuscirà dalle vostre casse non appena avrete acceso il vostro lettore...carica adrenalinica, distruttrice, guerresca, come suggerisce anche la bella copertina, volutamente ignorante, forte di riff ispiratissimi ad opera del sempre grande Ryan Lake.
Dopo una manciata di dischi atti ad esplorare i lati più nascosti della psichedelica e di quel southern metal che anche loro hanno contribuito a creare arriva la piena maturità per una band che ha lasciato molto ma ha raccolto poco, forse a causa di un nome che è difficile prendere sul serio...
Beh... gli Alabama thunderpussy sono tornati, sono di nuovo tra noi, e visto ciò che ci hanno regalato oggi, 42 minuti di sano heavy metal contaminato con qualche modernità atta a ricordarci in che decennio siamo (che scaccia il pensiero che il tutto sia opera dell'odiata nostalgia) come piace a noi tutti metallarini stufi un pochino delle varie sperimentazioni che ci sono in giro al giorno d'oggi,dove tutti cercano in ogni modo di essere originali senza riuscirci, non si può far altro che gridare quanto ci erano mancati, quanto ne vogliamo ancora e quanto desideriamo essere sballottati ancora, ancora, ed ancora da muri di suono che non possono essere scalfiti...
Grazie rockers... grazie davvero!!
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