Lei è un’attrice e si trova ad Hiroshima per girare un film. Un film sulla pace “quale altro tipo di film si potrebbe girare ad Hiroshima se non un film sulla pace?

Lei conosce Lui. Lui è giapponese fa l’architetto, si occupa anche di politica ma questo non è importante.

Si conoscono, passano la notte insieme, si amano.

Si amano, si amano troppo ma lei l’indomani farà la sua parte nel film e dopodomani partirà, non si vedranno mai più…

Hiroshima mon amour. Film del 1959 diretto da Alan Resnais è un film di rara intensità.

Il lungo prologo iniziale è da antologia. Hiroshima è devastata… uomini, donne e bambini torturati, stuprati, devastati, deformati, rivoltati dalla bomba… Ora nessuno passeggia più lungo le rive del fiume. Mentre assistiamo a tutto ciò, due voci fuori campo (lei e lui) parlano tra di loro ma non è un dialogo consueto, forse non è nemmeno un dialogo, sembra quasi una poesia a due voci. Evocativa, teatrale, secca, ermetica, amara.

L’amore dunque. L’amore tra un uomo e una donna. L’amore è il tema centrale del film o forse no, intendo dire forse non solo ma di certo l’amore viene rappresentato in modo totale, assoluto ed eterno. Esiste non esiste? Non è questo il punto. In Hiroshima mon amour esiste è vero è reale è come una religione, è un’epifania è indissolubile, incancellabile.

Forse non solo l’amore dicevamo.

Certo Hiroshima, la bomba atomica. La follia umana, il dolore, la morte, la malattia, l’orrore, l’orrore, l’orrore… ma l’amore è più forte, una ragazza francese di soli 18 anni che viveva a Nevers si innamorò di un soldato, un soldato invasore, un tedesco, non fosse stata la guerra si sarebbero sposati in Baviera…

Il film è un macigno. Fosse solo l’intensità e la potenza attraverso la quale viene rappresentato questo amore …ma non è solo questo. È che per tutta la sua durata il film, lento e inesorabile procede solenne e risoluto, compatto senza cedimenti e senza incrinature e sempre permeato da uno spesso strato di angoscia e sgomento, che messa così uno potrebbe pure pensare “…e che me lo vedo a fare?” eh boh fai conto che se i blockbuster sono la musica pop questa è musica da camera, quella cupa e quasi spettrale del violoncello al quale però si aggiungeranno altri strumenti…

Tu sei Hiroshima.

Tu sei Nevers.

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