Ciao a tutti,
oggi esordisco con una recensione su una delle perle cinematografiche poco conosciute ai più, ma anche ai meno, che dopo averla vista mi ha fatto innamorare.
Fondamentalmente la trama è semplice: siamo in un albergo A, in cui si susseguono le vicissitudini del signor X (un ottimo Albertazzi), della signora Y (Seyrig bellissima) e di suo marito Z (personaggio inquietante). Praticamente X e Y, secondo X, si sono incontrati l'anno precedente nella cittadina poco ridente di Marienbad, e fu colpo di fulmine. Fatto sta che Y, già sposata, lascia X con la promessa che dopo un anno sarebbero fuggiti insieme, X e Y.
L'anno dopo, nell' albergo A, i due si riincontrano (o forse si incontrano) ed è qui che cominciano le sfaccettature. Chissà se è vero quello che dice X, e cioè che i due si conoscono già. Chissà se è vero che Y non conosce X, e che X si sia inventato tutto. Chissà se è vero che Y sa che è vero, e che faccia finta di non ricordare.
Il tema centrale è quindi un possibile, ma quanto mai raffinato, adulterio.
Nel silenzioso frastuono di questi mugugni, che sbattono sulle pareti dello statico albergo, troviamo una regia formidabile: strana potremmo dire, decisamente non convenzionale.
Primi piani, personaggi statici, immobilismo, dialoghi senza senso. Tranne che per i protagonisti, che si isolano dalle vicende mondane dell' albergo, creandone uno tutto per loro. Ad un certo punto sembra che siano solo loro tre ad alloggiarci. L'inizio dell' opera secondo me è meraviglioso, con la voce che descrive per minuti e minuti l'albergo, accompagnata da una fotografia esplorativa dello stesso che lascia quel senso di vuoto e di alienazione. Mi ha fatto quasi impressione la scena in cui X e Y sono sul balcone, ed i personaggi che sono sul cortile che rimangono completamente immobili, come in un quadro. Oppure quando durante lo spettacolo teatrale, i cui spettatori si paralizzano per minuti, per poi riprendere i loro voluti discorsi non-sense.
La "Nouvelle Vague", incompresa, regna sulla pellicola, lasciandomi letteralmente estasiato ed alienato, davanti alle immagini che scorrono: se ti fai prendere dal film, non sai più che pensare, non sai più che fare, non sai più quello ch'è successo prima. Il film è trascinante e ti innamori a prima vista, com'è successo a me.
Per chi volesse, ma soprattutto per chi è di Roma, questo film (su richiesta) è possibile vederlo al Cinema Azzurro Scipioni (il cinema di Agosti). Se siete in pochi in sala (probabilissimo) potete chiedergli di metterlo.
In conclusione, questo è un must.
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