Il mondo musicale ci riserva sempre delle bellissime sorprese quando meno ce l'aspettiamo. Io l'ho avuta poche settimane fa quando ho avuto tra le mani un cd di un gruppo dal nome impronunciabile...
Alamaailman Vasarat (gruppo finlandese nato nel 1997 dalla costola degli Höyry-Kone). Se qualcuno mi chiedesse di etichettarli in un genere, non saprei come rispondergli! Questo gruppo d'avanguardia finnico è un qualcosa di bizzarro, opera un mix grottesco di suoni e generi di ogni tipo : si passa dalla polka, alla bossanova, ad uno pseudo-tango claudicante da strapazzo, al crossover fatto con insolite percussioni e uno strano sax soprano (in “Asuntovelka” ).
Talvolta, ascoltando quest'album, mi viene in mente Bregovic, dato che le assonanze non sono poche. Infatti “Kebab Hai Tenki” sembra essere uscita da “Musica per matrimoni e funerali” ma, purtroppo e per fortuna, in “Vasaarasia” c'è qualcosa in più e qualcosa in meno: non solo c'è l'Est Europeo ma c'è la Transilvania vampiresca, ci sono le suggestioni metal che ricordano qualche gruppo dell'avanguardia tedesca, c'è qualcosa che ricorda Nino Rota... insomma è un calderone di generi, si passa in maniera iperbolica da una sensazione ad un'altra, attraverso diversi colori e rumori. La musica è completamente strumentale basata su ritmi possenti di fiati e chitarre, ottimamente arrangiata, complessa e gradevole. È sperimentazione pura, maestosa e trionfante, indefinibile, divertente e, soprattutto, salutare.
“Vasaarasia” è un carnevale della musica, al di fuori di ogni routine musicale, al di fuori di ogni sterile sperimentazione, tetramente isterico. I puristi si astengano dall'ascolto di questo lavoro complesso in quanto c'è il rischio di scottarsi (e io non voglio avere responsabilità di alcun tipo) con questo pasticcio post-moderno e, se proprio non ce la fate a resistere, armatevi di un “great sense of humour” !
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