Alan Sorrenti - "L.A. & N.Y." (1979)
Sto invecchiando o sto ringiovanendo a risentire ste' canzuncelle? O come Hal 9000 i miei circuiti cerebrali stanno sclerando una volta per tutte e mi permettono di balbettare solo qualche canzone dell'infanzia? Beh una di queste potrebbe essere "Tu sei l'unica donna per me". Mi sento come quell'astronauta mentre digito i tasti del jukebox, la mente se ne va, lo sento, il tempo si ferma, la selezione appiccicosa e malsana parte... il 45 giri suona le prime note melliflue. Per scrivere certe rime piane e pregne -che ormai di diritto andranno a finire nelle antologie scolastiche del 2025- dicevo bisogna essere stati innamorati, almeno una volta nella vita, non ci sono cazzi, nè dreamtheather che tengano. Ciò che oggi sembra trash poteva sembrare un sogno scespiriano di mezz'estate, tutto qui, fuori contesto storico è difficile comunicarle le emozioni del Mantra di questo disco, o del nevischio estivo con riflessi arancio sui suoi capelli sciolti.
Non c'è niente da spiegare, niente da capire o elucubrare; è la traduzione in poesia pop di visioni della fantasia e moti del sentimento limpidi e universali: chitarrette ruffiane, pianino fender gocciolante riflusso da ogni nota, archi ..archi di di zucchero filato, e infine un soffio di west coast-la produzione di Jay Graydon "quando il sole del mattino ci sveglia ...il tempo passa in fretta quando siamo insieme noi, é triste aprire quella porta, io resterò se vuoi...sei proprio tuuu, l'unica donna per me, il tempo non conta se io sono con te...". Dante, Petrarca, Ariosto, Poliziano geneticamente e pop-ularmente sono tutti lì, edulcorati al consumo come un gelato da leccare in due in una sera stellata con la tua ragazza: e io innammorato lo ero in quel periodo, senza ragioni e basta... ormai più che i suoni, sento le luci di quelle canzoni, le rivedo; era giugno, io e Lei avevamo un appuntamento, preso il pomeriggio prima: ci conoscevamo, poi come in un film l'avevo chiamata passando sotto il suo balcone, stava guardando con un amica le mie evoluzioni con lo skate; presi coraggio e ..dopo una notte quasi insonne, ma anche la sua non deve essere stata da meno, lo sentivo, sentivo il suo respiro su di me, non si può spiegare a quell'età ti riesce anche la telepatia. E domenica mattina, le lingue del sole passavano dalle tapparelle, mi svegliano, caffellatteovomaltina, guardo il calendario Love is, ma che giorno è? e dalla tv, la superclassifica propina il video della number one... Dammi il tuo amore, non chiedermi niente.
Il resto è storia, la mia. Quella in cui in un momento fatidico, ermetico, uniforme, poco discutibile, poco modificabile, ti ritrovi a non poter pensare a nient'altro che a lei. Dice un proverbio orientale: solo innamorandoti-VEDRAI.
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