Alanis Morissette. Fino all'estate scorsa, se mi capitava di sentirla nominare, pensavo "Ma chi? Quella tipa canadese con i capelli lunghi e una voce da far contorcere le viscere (scusate l'espressione un po' forte)". Poi però, visto che in tempi più o meno recenti un po' di gente tipo Elisa e Avril Lavigne è stata paragonata a lei, ho deciso di ascoltare "Jagged Little Pill", così, più per curiosità che altro. Ed è stata una folgorazione! Amore al primo ascolto! Finalmente un cd che mi rappresenta, che esprime in musica quello che sento in questo periodo! D'altra parte questo credo si possa spiegare facilmente: la cantautrice canadese nel 1995, data di uscita di questo cd, aveva quasi la mia stessa età.

Ho detto 1995? Sì, esattamente, sono passati 10 anni. Ma io mi chiedo "È possibile che un cd poteva piacere ai ventenni di dieci anni fa così come piace a una ventenne di oggi?". Ebbene la risposta in questo caso è si. Si, perchè questo album è il ritratto della classica voglia di vivere della giovinezza e rappresenta vari stati d'animo in modo fresco, spontaneo e quindi sempre attuale. Pe questo non credo sia sempilcemente un album di ribellione, come molti hanno sempre detto. È un invece ricco di sfumature, un po' come la copertina. È un misto di grinta ("You Oughta Know"), gioia e spensieratezza ("Hand In My Pocket" e "Head Over Feet"), positività ("You Learn"), malinconia (l'emozionante "My house") e tanta, tantissima ironia tagliente, a tratti dissacrante. Il tutto sostenuto dagli splendidi arrangiamenti di Glen Ballard che si adattano perfettamente ai temi e alle atmosfere di ogni singola canzone.

In conclusione, questo album è stato il primo, vero e unico successo di questa cantante che poi non è più stata in grado di realizzare un lavoro così sincero, diretto, emotivo, pieno di energia. Un album pieno di vita!

Carico i commenti...  con calma