La forza della musica! 

In logica si parla di contraddizione quando si identifica una proposizione con il suo esatto contrario. 

Proprio cosi!  

"Music is the healing force of the universe" (penultima uscita discografica di Albert Ayler) è uno di quei dischi destinati (e cosi è stato) a fare la storia della musica( jazz e non solo),  malgrado all'epoca del suo concepimento 1969 (Impulse!), la critica più canonica lo accolse tutt'altro che bene, (ma quale vero pioniere è apprezzato in toto dai suoi contemporanei??!!)

Anche se oggi la figura del Musicista (con la "M" maiuscola) avente un background musicale molteplice, non stupisce più di tanto, all'epoca dei fatti, era piuttosto rara; e forse o sicuramente anche per questo la personalità del sassofonista di Cleveland rimane unica.

Se di contraddizioni si parla, allora, la musica e la vita stessa del "Nostro" ne sono l'esatto paradigma ed il disco in questione, fotografa in pieno quello che fu il periodo più controverso della sua carriera; ossia la ricerca di un possibile intreccio tra le sonorità più ostiche, figlie della pura improvvisazione, il jazz anni 40'/50' e l'R&B.

La tiltle track iniziale ed il secondo brano"Masonic Inborn", descrivono perfettamente l'atmosfera che si respira nel disco; intrigante, raffinata, colta e viscerale, calma ma allo stesso tempo contorta ,sia nelle linee di doppio basso e batteria (rispettivamente Bill Folwell, Stanford James e Muhammad Alì) che nelle parti di pianoforte (Bobby Few) cosi intrecciato, insieme al sax ayleriano, da creare un magma sonoro tanto delirante quanto compatto ed irreprensibile.

La terza traccia "A man is like a tree" insieme ad "Island Harvest" mettono in luce soprattutto, l'importanza data al messaggio, che insieme alla trama sonora, ci consegna la giusta chiave di lettura per interpretare a fondo l'intero album.

La voce di Mary Parks (all'epoca compagna di Albert Ayler) ci giunge decisa quanto dolce e ci riporta per cosi dire alle radici della black music; Mary Maria (cosi chiamata l'interno del disco) recita un vero e proprio manifesto di amore e poesia nei confronti della vita e della natura, che permea in tutto il disco e che forse volevano essere un invito nei confronti di Albert (morto suicida un anno dopo la pubblicazione di "The music is the healing force of the universe " a godere della purezza della vita stessa.

 Il disco si conclude con "Drudgery" lungo brano strumentale di nitida matrice blues, ancora una volta a testimonianza del profondo eclettismo con cui Ayler ha ideato il tutto; all'interno del quale si apprezzano le note della chitarra di Henry Vestine (Canned Heat, John Lee Hooker, Frank Zappa).

Per tutti gli 8 min. del pezzo, il sax di Ayler fa da sponda alla chitarra di Vestine e viceversa, in modo da creare un atmosfera brumosa che consegna il brano in questione ai sacri annali della "musica del diavolo".

Elenco e tracce

01   Music is the Healing Force of the Universe (08:41)

02   Masonic Inborn, Part 1 (12:11)

03   A Man is Like a Tree (04:35)

04   Oh! Love of Life (03:50)

05   Island Harvest (05:04)

06   Drudgery (08:08)

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