Addentrarsi nelle opere di Albert Caraco è un po' come giocare alla roulette russa... Significa armarsi di una lucidità senza scampo per lasciarsi guidare in luoghi per niente suggestivi: è la parabola dell'umano sentire, condannato all'infamia e alla morte... La sua è una vita passata nella solitudine meditabonda di chi "si è murato vivo" per scandagliare gli abissi più reconditi dell' animo umano... Il suicidio, avvenuto nel silenzio più totale della cronaca, Caraco lo aveva già scelto molti anni prima, solo intese rimandarlo per non recare offesa e dispiacere ai genitori... così avvenne prontamente il giorno successivo la morte del padre.... Il mondo per Caraco è sfiancato dalla presenza oberante di una massa umana tracotante e meschina, capitanata da una potente alleanza, più o meno nascosta, di "preti e commercianti", i quali senza troppi complimenti hanno tesaurizzato ogni bene immaginabile...
La sua furia iconoclastica e il suo stile assolutamente asettico, quella sua corrosiva classicità, sono rivolte indistintamente a qualsiasi tipo umano, al di là della sua estrazione sociale: non vi è traccia di una morale intesa come kantiana genuflessione ad un indissolubile imperativo, nè di una morale "del gregge" e del "padrone" (come vuole darci da bere Nietzsche), piuttosto Caraco cerca di considerare tutto il coagulo di razze e moltitudini umane, sub specie eternitatis, come un tutto informe e scatenato, al pari "degli sciami di locuste e degli eserciti di roditori, un mostro dai milioni e milioni di teste"... L'individuo è neutralizzato, non importa se servitore, lavoratore, padrone o scialacquatore, tutti non sono altro che "farabutti o ruminanti", fatta eccezione per "pochi sensibili e ancor meno spirituali": la razza umana si è costruita da sè "quella che gli gnostici chiamavano prigione della specie", i suoi mezzi superano ampiamente i fini che un tempo si era preposta... L'Umanesimo, insieme con la Fede, è definitivamente abbattuto: sopravvive solo la seconda, insieme alle sue benedizioni, ai suoi rantoli e alle sue empietà... Il senso delle religioni rivelate è che "noi viviamo per la morte" e un giorno essa tornerà scisciante ad esigere in toto la propria ricompensa di sangue. Gli uomini dovevano rimanere fedeli alla Terra e restare pagani... Invece è ormai troppo tardi... La scienza è solo "trastullo per bambinoni cresciuti", alla peggio essi possono solo "asservire i loro sadici padroni fornendo loro nuovi aggeggi di morte"; l'arte è ridotta ad "un abominio", ipnotizzata dal principio economico, e costretta ad un prolungato blocco emotivo di fronte al "democratico recupero dei peggiori ed infami stili del passato"....
All'amore, Caraco preferisce il vizio e la dissoluzione, per un motivo semplice: una razza allo sbando, che si è scelta da sè il destino di cancrena del pianeta, se vuole avere una minima speranza, non deve moltiplicarsi; la Massa di Perdizione non fa che "procreare nuovi mostri"... E comunque anche il sesso, e i vari caroselli di natura sessuale, abilmente sdoganati in barba alla morale vigente, rappresentano una ulteriore prova della bestialità, della contorsione, del degrado spirituale dell' umanità, infinita accozzaglia di "automi spermatici"... Il futuro è del Nazionalismo e del Razzismo, che giungeranno inattesi da un giorno all'altro, senza pompa nè squillo di trombe: con la scusa di uno scopo nobile, essi comunicano agli uomini "una specie di vertigine che li aizza a scannarsi l'uno con l'altro". E forse allora, dopo un'ecatombe di milioni di esseri umani, profeti ed insieme fautori del proprio destino, dopo che "l'ecumène verrà ridotta in cenere", forse allora... il mondo sarà ripensato.
"Il secolo vorrebbe scegliere tutto, ed è per questo che non abbiamo stile, il secolo vorrebbe capire tutto, ed è la ragione per cui non esce più dal labirinto, il secolo vorrebbe perfino umanizzare la massa di perdizione in quanto massa, ed è per questo che andiamo verso la carneficina planetaria.
Vogliamo l'impossibile e tra poco non avremo neanche l'ombra del possibile, sbarcheremo sulla luna e quaggiù berremo le nostre deiezioni, domani i nostri figli mangeranno cose ritenute immonde, la vita che ci attende è talmente assurda e talmente orribile che i migliori preferiranno la morte e la follia e il caos all'ordine, un ordine per la morte seconda e la follia perpetua e il caos organizzato.
L'ordine futuro sarà di gran lunga il più disumano che mai si sia visto,il più bravo a mentirci e il più infallibile ad ingannarci, un mostro tiepido e metodicamente informe,misterioso e piatto, sfuggente e dispotico, che divora lentamente e in continuazione senza cessare di essere inafferrabile.... "
Edizione: Adelphi - Piccola Biblioteca
Altre opere tradotte in italiano: POST MORTEM (!) - Adelphi PB // SUPPLEMENTI ALLA PSYCHOPATIA SEXUALIS - ES editore
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