A causa di un quanto mai improbabile fenomeno spazio-matematico-temporale (primo teorema di Gödel) mi si è presentata l'incredibile occasione di poter viaggiare verso i confini della nostra galassia a bordo dell'astronave C57D. Purtroppo, anche qui il tempo scorre inesorabile, ma fortunatamente è disponibile sulla nave una vasta 'musiteca' che contiene anche una sezione dedicata alla musica del pianeta Terra, ed è proprio qui che ho trovato questi due eccellenti dischi di Albert Lee.

Originariamente "Hiding" fu pubblicato nel '79 (A&M) e "Albert Lee" nel '82 (Polydor). La versione che mi sto accingendo a recensire è quella proposta dalla Raven nel '04 e contiene su di un solo CD entrambi gli album (più una bonus track) per un totale di oltre 76 minuti. I dischi sono sullo stesso alto livello compositivo e creativo, sono ottimamente prodotti e non presentano la benchè minima 'sbavatura', perciò mi risulta arduo stabilire quale sia il migliore, anche se forse propenderei leggermente per il primo. "Hiding" presenta un cast di musicisti invidiabile come Emmylou Harris (Harmony vocals) e Mickey Raphael (Harmonica) mentre in "Alber Lee" il numero degli strumentisti è ridotto notevolmente anche se compaiono ben tre sassofonisti. Albert si cimenta brillantemente in una serie di brani variegati e mai scontati firmati da musicisti di notevole spessore come: Mark Knopfler, John Hiatt e Hank Devito.

Oltre a essere un virtuoso della chitarra Rock Blues Lee utilizza una particolare tecnica chitarristica attraverso una curiosa combinazione di plettro e dita, inoltre si dimostra anche un elegante cantante e tastierista. Le sue molteplici capacità musicali gli consentiranno di accompagnare svariati artisti sia in studio che in scena tra i quali: Eric Clapton, Joan Armatrading, Guy Clark e Emmylou Harris. Giusto per non scrivere solo di 'aria fritta' o meglio ancora di 'vuoto fritto' (visto che attualmente mi trovo nello spazio) voglio segnalarvi i brani che mi hanno entusiasmato maggiormente, anche se non è stato affatto semplice. Brani 1-10 "Hiding". Particolarmente frizzante ed incisiva "Country Boy" con una chitarra impegnata in una serie di assoli piuttosto rapidi e vertiginosi. Caldi e avvolgenti "Billy Tyler" e "Are You Wasting My Time", il primo per la magnifica armonica e il secondo per l'irresistibile mandolino. Più ritmata e insinuante "Now And Then It's Gonna Rain" mentre "On A Real Good Night" e la title track "Hiding" sono delle ballad memorabili. Brani 11-20 "Albert Lee". "Radio Girl" e "Your Boys" sono spensierate e gustose, mentre "So Sad (To Watch Good Love Go Bad)" è indiscutibilmente un piccolo capolavoro di emozioni malinconiche, per merito dell'interpretazione sincera di Albert con voce e piano. "On The Boulevard" dimostra ancora una volta la classe e la raffinatezza delle sue doti vocali. L'atmosfera e le sensazioni che questi brani mi trasmettono mi fanno ricordare con piacere la cara e 'vecchia' Terra dove si può fare un tranquillo viaggio in auto attraversando paesi di montagna respirando aria fresca e pulita, almeno per ora... scusate la divagazione, probabilmente sono i primi effetti 'infausti' dello spazio.

Sufficiente il booklet che contiene una breve nota biografica e alcune fotografie, mentre le copertine metafisiche risultano piuttosto riuscite. Vorrei anche far presente, che se dovessero esserci errori nello scritto, il motivo principale è da imputarsi sostanzialmente alle interferenze degli immensi campi magnetici emessi da stelle e pianeti sulla trasmissione tachionica (slow tachyons) che è stata usata per 'spedire' questa 'recensione'. Sia la valutazione dei due dischi che la successiva media matematica è stata ottenuta con il supporto della 'mirabolante' Analytical Engine. Voto disco 4,5 su 5 (chitarre). Saluti chitarristici dallo spazio (brv).

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