Alle volte si commenta un disco basandosi solo sulle emozioni suscitate dai ricordi a cui si legano.
Sarebbe meglio astenersi, limitarsi al puro commento sui contenuti musicali e artistici, ma di
recensioni non se ne vedrebbero piu' molte...
'Gelato Metropolitano' era certamente un gradino piu' su, ma Camerini ancora non era diventato lo
stucchevole ballerino melenso di 'Rock and Roll Robot' o peggio, di 'Tanz Bambolina'. Siamo di fronte ad una via di mezzo godibilissima, a tratti terribilmente kitsch (l'inizio della title track)
con inserimenti di uno slang metropolitano meneghino forse oramai scomparso '...son scossa in paranoia...'. Però va' dato un tributo di simpatia a questo kitsch quasi alla Renato Zero, (non si offendano di lesa maestà i Sorcetti e i Sorcini), secondo me anche un tantino sbeffeggiato, quasi ridicolizzato.
Camerini si dimostra una volta ancora un artista geniale, forse un po' incompreso, certo dolcissimo, a tratti tenero e 'pulito', dentro e fuori, ('Barbara ha gli occhi d'oro, Mario stà ridendo felice' -Macondo-). "Neurox" è una canzone straordinaria, che và anche al di la' delle intenzioni del bravo Alberto, allucinante, claustrofobica, dolcissima e disperatissima, come la voglia di amore del personaggio, una sorta di Frankenstein di fine anni '70. Il resto dell'LP, e' strampalato, irriverente, dissacratore, carnascialesco ma in fondo innocente e tutto sommato rassicurante. Simpatico, insomma.
Poi vennero gli anni '80, il riflusso, e come si diceva una volta, anche Camerini ha detto '-Basta, che tengo famiglia, vediamo di farci anche qualche soldino con la Musica...'.
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