Un giorno mentre vivevo in quel periodo in cui mi bombardavo di musica elettronica, mi venne in mente un frammento di una canzone italiana che avevo sentito chissà dove e chissà quando. Focalizzai meglio e rielaborai "Rock'n Roll Robot" di Alberto Camerini, una canzone simpatica divertente schizzofrenica e con un bel ritmo sotenuto.
Decisi quindi di indagare sulla vita di questo personaggio oggi totalmente ignorato, per scoprirne una biografia assai particolare. Diciamo che Camerini è stato uno dei primi cantanti italiani a provocare con temi pesanti la musica, in un periodo in cui bastava un'ombelico sporgente a creare scandalo. Alberto incominciò a suonare chitarre e\o flauto in diversi gruppi musicali italiani popolari, fino a quando con il suo primo album del 76 "Cenerentola e il pane quotidiano" incominciò a disegnare un mondo sospeso tra l'assurdo e il misterioso composto da Marziani, dolci prelibati, televisioni e soprattutto droga, un mondo composto da tanti colori e in particolar modo da materiali metallici, magnetici, catodici, con led e suoni elettronici, che nella loro apparente banalità esprimevano vari problemi di allora come falsi miti e le illusioni.
Da questo primo esperimento sorretto da sonorità rock metropolitane passa ad ambiti completamente diversi e un anno dopo con "Gelato Metropolitano" fatto di sonorità Brasiliane (Camerini è nato a S. Paolo) e trattante tematiche politiche ed ambientaliste; ma la sua popolarità termina con la terza uscita "Comici Cosmetici" del 78, un album stavolta più impegnato nella creazione di sonorità digitali psichedeliche e narrante le avventure di un immaginario clown chiamato Neurox. Finisce la popolarità ma non per forza la carriera e nel pieno 80 rieccolo compositore di "Skatenati Serenella" album dal quale incomincia a creare una creatura, quella dell'arlecchino. Sarà proprio grazie alla già citata "ROCK' N' ROLL ROBOT" che tornerà nel pieno del successo, nell'81 confermando più volte ottime posizioni nelle classifiche discografiche. Con "Rudy-Rita" sviluppa al massimo l'arlecchino elettronico che poi sarà egli stesso nel travestimento celebre ma ad avere scolpito veramanete un pezzo importante della musica italiana anni 80 fù l'uscita del singolo "Tanz Bambolina".
Però Camerini più che un uomo era un camaleonte alieno, caratterizzato dalla ultra necessaria necessità di mutamento, e il suo continuo cambiare look e stile musicale lo mise solo in difficoltà, giacchè molti fan non riuscivano più a seguirlo e comprenderlo. Si concentra con il rock in "Angeli in Blue jeans" e piano piano si rassegna al successo grande con l'album "Va Bene Così", rimanendo tuttavia in attività nell'organizzare spettacoli e album molto minori. Tra questi ascolto "Cyberclown" del 2001, solo la copertina lascia capire quale è la trasformazione finale dell'artista mimetico: punk. Una carriera composta da problemi seri con soldi e droga aiutata da abbondanti antidepressivi termina e dolcemente muore con una banale trasformazione di punk moderno e figheggiante. E Camerini indossa pantaloncini larghi e scesi, camice di quadri e ha una cresta. SI perchè Camerini dice "Un album che vale più per il testo che per la musica", ma il testo annunciato con l'introduzione "Prologo" è fortemente banale, rime e versacci rap futuristici su una base rock stereofonica. Se lo si ascolta con un certo tipo di gusto, l'album assolutamente non si rivelerà un fondamentale supporto musicale, ma nemmeno scherza in campo artistico, infatti rimane evidente l'amore di Alberto per i colori della plastica e per tutto ciò che è fisicamente hardware, purtroppo certe canzoni infrangono e sono proprio estranee a un approccio amichevole.
Segue "Un altro sogno", dolce e malinconica ballata di una depressa condizione di emarginati "diversi" forse cosmici planetari; base carina ma voce a dir poco sgraziata e teatralmente falsa. Il primo e vero pezzo punk giunge con "Subtelevision" in perfetto stile Ramones, che così come la successiva "Istruzioni" rende l'idea di doversi trovare costretti ad ascoltare blink 182 e altre band di pappagalli punk per liceali cantare in italiano, si salvano i testi che conservano quello stile futuristico semi fantascientifico e complicato.
È un pò più vergognosa la techno-rap "Cyberclone", ma la seguente hard rock "Roquette" già recupera, insieme anche ad "Alice forse lo sa già", canzone punk di sostanze sintetiche e sostanze cosmetiche, alla quale Alice accederà cosciente e abituata. Con un simpatico ritmo roccheggiante "Orfeo" nell'omonima canzone partirà in direzione del mistero dove troverà il Vodoo. Altri spunti rock con riff interessanti tornano in "Bambola Vodoo" canzone ruvida e ingenua, ma molto azzeccata e strana.
Si giunge alla parte finale dell'album dove si nota un sostanziale cambio di genere, arriva infatti il reggae e lo ska, a partire da "Non rompermi le skatole", molto semplice e infantile quanto la ska "Ska-skatenati" in cui canta anche in brasiliano. La puramente reggae "Fatti una canna!" ha un bel ritmo perfetto di percussioni dub e tune in stile '90, veramente niente male. Se questo album mi ha lasciato parecchio perplesso, e quasi un pò dispiaciuto perchè mi ha fatto conoscere un piccolo alieno pagliaccio giocare con l'elettronica e la fantasia scemare lentamente, cambio leggermente idea con l'ascolto dell'ultima canzone, title track, a mio parere bellissima: "Cyberclown", ballata melodrammatica deprimente con venautre teatrali\liriche che narrano la disavventura dell'androide Cyberclown in preda alle crisi di identità. Si interroga di tutti i misteri che avvolgono l'esistenza umana e la sua la ritrova nella memoria di un computer dopo essersi avventurato nella spirale delle sostanze sintetiche e della spiritualità calpestata.... Alberto Camerini chiude con "Cyberclown: Cyberpunk".
Ecco quindi l'ultima metamorfosi di un vero artista, sputtanato deriso e ignorato. Eppure Camerini non si è mai piegato alle mode per rimanere presente. Per questo penso che l'album non è il massimo, ma rappresenta una condizione umana piena di dubbi, difficoltà e ingenue contraddizioni che fungono da materiale base per una stupenda e originale creatività, una vera e propria arte.
Carico i commenti... con calma