Passa un anno dall'album omonimo del 1980, e Alberto Camerini fa il botto, sfornando il suo album più riuscito commercialmente (al pari di "Rockmantico", che vanta il 62esimo posto nella classifica dei 100 dischi italiani di sempre) e il suo tormentone infinito. L'album si chiama "Rudy e Rita" e la canzone si chiama "Rock 'n roll robot", che apre il lavoro. Quest'ultimo è concepito come il Long Playing appunto, in due facciate, l'una maschile, quella di Rudy, e infatti Alberto è caratterizzato dal giallo in copertina, mentre l'altra facciata è quella di Rita, con Camerini circondato da un cuore rosa. Quattordici brani, sette per facciata, per un progetto equilibrato. La casa discografica è la CBS, dove Camerini è già da un anno, e il produttore è Roberto Colombo, suo compagno di liceo e amico. Non faccio il track by track ma mi limito a dire che, sebbene la canzone famosa sia la prima, i veri tesori sono nascosti nell'album, e si chiamano "Jonnhy", ennesimo riferimento ad Arlecchino (Zanni Arlequin), per me la migliore, anche per l'assolo finale; "Miele", uscita come b-side con la sua melodia dolcissima; "Pennarello e Melaverde", con Alberto che riprende la personificazione già utilizzata in "Limone e Cannella" l'anno precedente; "Il ristorante di Ricciolina", tra le più riuscite della sua carriera e all'epoca dell'uscita del disco abbastanza famosa. Il resto è composto da sperimentazioni rock ("Bip Bip Rock" e "Rock Rap") e brani delicati ma un po' meno riusciti, a formare un continuum lineare nei 43 minuti della raccolta, che si chiude con una canzone di battello veneziana del '700, "Quando è Carnevale". Voto 4 stelle. Alberto saprà replicare l'anno precedente con il disco di "Tanz Bambolina" e "Maccheroni elettronici". È il punto più alto di successo e visibilità. Durerà (purtroppo) altri quattro anni.
Carico i commenti... con calma