Già tre anni sono passati dall'uscita del perfetto "Souvenirs D'Un Autre Monde". Sembrava ieri quando questo disco alieno, carico di una innovazione colma di melodie malinconiche, fiabesche ed ancestrali, avvolse per la prima volta la mia inquieta anima per farla sprofondare in un mondo surreale, trasportandola così in universo avvolto nella più totale metafisica.
"Souvenirs" è stato una vera e propria rivoluzione nel black metal francese, ma alla fine diciamolo: anche in quello mondiale! Nessuno prima di allora ha mai azzardato a fondere il genere più malsano, grezzo e blasfemo per eccellenza con linee melodiche che imprigionavano la più pura delle malinconie e nostalgie. Il sommo Neige però ce la fece, e trionfò sulla decadenza che stava avvolgendo il genere negli ultimi anni. "Souvenirs" si potè definirlo quindi: come un "uragano" d'aria fresca per le anime ed i cuori degli ascoltatori più sensibili e tormentati del black metal.
Dopo tre anni, arriva quindi come un fulmine a ciel sereno la seconda opera firmata Alcest: "Écailles de Lune".
Il disco si presenta come un'evoluzione, ma allo stesso tempo regressione, rispetto al celeberrimo "Souvenirs". Durante i 40 minuti del disco, infatti, si può notare una specie di fusione tra "Souvenirs" ed il primo EP "Les Secrets", il quale si caratterizzava da uno stile più "blacckeggiante" ed oscuro. Molteplici quindi sono rimandi al black metal in Écailles de Lune, fattore che non fa crollare la qualità della musica, ma anzi la alza e la rende più dinamica, rendendo quindi il disco un'opera più versatile e meno piatta rispetto al predende album.
L'album si apre subito con la title track, la quale, divisa in due parti, copre all'incirca la prima metà del disco, e si può definire come un sunto degli stili percorsi da Neige nell'opera in questione. La prima parte è caratterizzata da uno stile che si avvicina per lo più al precedente "Souvenirs D'Un Autre Monde" con le sue sognanti melodie ed i suoi arpeggi di chitarra ipnotizzanti; la seconda parte invece, si apre con una sfuriata black metal coperta dalla voce in scream del nostro Neige, per poi retrocedere nella classica malinconia firmata Alcest.
La successiva "Parcées de Lumière" continua sulla stessa scia della title track, dandogli però un tocco più oscuro ed aggressivo, grazie al sempre presente lacerante scream di Neige. Altre canzoni degne di nota sono le ultime due "Solar Song" e "Sur l'Ocèan Couleur de Fer", le quali fanno terminare questo fantastico sogno chiamato "Écailles de Lune" e riportano purtroppo le nostre menti al mondo reale.
Tirando le somme il disco non presenta molte innovazioni rispetto al precedente. Neige infatti sembra voler pescare dal passato le sue esperienze e stili musicali percorsi, per poi fonderli insieme e sfornare un'opera molto dinamica, capace di far provare all'ascoltatore numerose emozioni, anche contrastanti fra loro. Si può affermare quindi che rispetto a Souvenirs, "Écailles de Lune" è un'opera che percorre luci ed ombre delle emozioni umane, capace quindi di trasportarci in un mondo prima candido e luminoso; poi oscuro e depressivo.
Complimenti quindi a Neige il quale è riuscito anche questa volta nell'impresa di sfornare un disco qualitativamente ottimo ed estremamente emozionante al tempo stesso, che appagherà moltissimo i numerosi fan della band e non solo.
Il mio voto finale è: 8
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