La prima cosa che salta agli occhi del disco è il titolo: "sustanza di cose sperata" che corrisponde al verso del ventiquattresimo canto del Paradiso, della Divina Commedia di Dante Alighieri. Disco questo che nasce dalla collaborazione del pioniere della musica elettronica d'avanguardia Hans Joachim Roedelius e, permettetemi di dire, la grandiosa pianista romana Alessandra Celletti, di cui avevo già avuto modo di ascoltare altri dischi.
Si fondono cosi due generi musicali soli apparentemente inconciliabili e direi che il risultato è sorprendente.
Scorrendo le 15 tracce scopro che ognuna di esse ha il nome di un colore, inizio cosi il mio percorso di ascolto, lasciandomi trascinare dalle note intrise di una forte carica emotiva.
La delicatezza del suono del piano e il mistero dei suoni elettronici mi portano all'interno di un caleidoscopio immaginario in cui ogni colore riecheggia una sensazione differente che si riflette in maniera delicata e avvolgente.
La sorpresa arriva nella sesta traccia, non solo musica ma il testo di una poesia recitata da Roedelius che sembra catapultarmi in un mondo magico e lontano. Il viaggio continua arrivando all'ottava traccia; il suono delle onde del mare apre e accompagna questa volta la voce della Celletti che con la recitazione di una poesia in lingua corsa, mi porta in un luogo senza tempo, in cui la natura regna incontrastata.
Il viaggio termina con il famoso brano "The River" di Brian Eno, scritto da Roedelius.
La magia del piano e il mistero di ogni suono rendono questo disco unico nel suo genere, libero da qualsiasi tentativo di ricondurlo a una categoria precisa. La sensazione è quella di una ricerca di essenzialità, trovata e regalata attraverso sfumature originali e colori intensi.
Meraviglioso...
Buon viaggio a chi avrà la fortuna di ascoltarlo.
Elenco e tracce
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