Nel condominio ideale dei compositori di elettronica contemporanea Alessandro Cortini occuperebbe l’attico vista mare. Un open space disegnato a misura di un’onda gradiente dal bianco al nero e viceversa. Uno spazio personale frutto di anni di musica al servizio degli altri. Dai Nine Inch Nails (in cui ancora milita) ai Ladytron passando per alias come Blindoldfreak e SONOIO. Da qualche anno Alessandro si diverte a creare flussi catartici immersivi.
Avanti è la terza stanza. Entrarci significa sprofondare in quel sentimento dolce-amaro che è la nostalgia. Significa smuovere lo sguardo inquieto del presente verso un senso di gioia che viene dal passato. Significa desiderare di riprovare quelle emozioni per poter accettare il cambiamento e ridurre al minimo la paura del futuro.
Guardare indietro per andare avanti. Iniziare/Finire, Vincere/Perdere, Aspettare/Nonfare.
Le frasi scherzose dei familiari di Alessandro che introducono ogni brano predispongono allo scorrimento di un’armonia di synth sovrapposti e accoppiati ad una linea di basso che si vorrebbe infinita. Forse perché evoca le memorie emotive di ognuno di noi. Perché saturano la stanza di struggente dolcezza, grazie ad un suono gentile che esce da un solo strumento analogico. Ascolto dopo ascolto Avanti può diventare un’antidoto efficace a non cercare ciò che non può tornare. Un tòpos sonoro a cui affidarsi nei momenti più bui. E sotto sotto un’invito a frequentare quel condominio dedicato a Don Buchla e curiosamente abitato da bolognesi.
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