"AVATAR" : negli spot tv, nelle radio, nei poster appesi in città, nelle magliette, nei bicchieri di carta, sulle infisse degli autogrill, in bocca alle persone, sulle strisce attaccate agli aeroplani (in America l'hanno fatto!), nei videogiochi, nei libri, e soprattutto in RETE! AVATAR AVATAR AVATAR AVATAR AVATAR (e così via da tre mesi a questa parte). Ti affacci dalla finestra la mattina e senti gli uccellini cinguettare in pandoriano!
La campagna promozionale di un film di solito porta sempre bene (per attirare attenzione e soprattutto nell'accalappiare le masse come galline attirate con il mangime), ma quando si spendono 150 milioni di dollari per scrivere "capolavoro" anche nelle pareti dei cessi pubblici delle stazioni ferroviarie potrebbe anche trasformarsi in un effetto collaterale per chi come me aspetta il film da anni, semplicemente perché ti rechi al cinema aspettandoti di vedere la madonna di Fatima apparirti durante la proiezione, o di emozionarti come mai ti era successo prima. Sei lì che ti domandi ogni giorno "ma cosa sarà mai questo AVATAR? Sono emozionato come un bimbo", quindi anche se il film è da 10, tu ti aspetti un prodotto da 100, e quando ti accorgi che in realtà è un opera da 10.. be.. provateci voi a non rimanere delusi di fronte a 90 punti in meno! Questa è più o meno la sensazione che ho provato già dal primo quarto d'ora di proiezione. L'opera di Cameron è senza dubbio di qualità, forse non da 10 e lode ma a mio avviso un bel 9,5 non glielo toglie nessuno. (Il problema è che mi aspettavo 100! Come sono esagerato!)
Bisogna innanzitutto fare una distinzione tra senso di meraviglia ed emozione pura; facendo un esempio potrei dire che osservando un enorme nave da crociera o un transatlantico come il Titanic proverei un senso di meraviglia, mentre osservando la torre Eiffel illuminata in una magica sera parigina proverei un'emozione, ovvero un battito accelerato di cuore, un brivido, un qualcosa di fortemente emotivo. Vedere un gorillone come King Kong ruggire e lottare mi meraviglia, sentire il pianto di un neonato mi emoziona. Stessa identica cosa per AVATAR. Entrare in un mondo tridimensionale, popolato da creature mai viste e paesaggi mozzafiato, è qualcosa che suscita meraviglia, stupore, si rimane a bocca aperta, non si riesce a credere ai propri occhi, mi tolgo gli occhialini per un attimo, mi volto e vedo che l'intera sala è immobilizzata a bocca aperta, è un ipnosi di massa a cui è impossibile sottrarsi; sei lì che ti chiedi in continuazione come sia stato possibile fare una cosa del genere, ti chiedi se ciò che vedi è reale! Ma è qui.. proprio in questo stupore che si crea un limite.
Vedere il film in un cinema con proiezione digitale 3D stereoscopico è un'esperienza visiva senza precedenti (solo l'IMAX può darti di più), l'occhio è invaso da sensi, la mente è concentrata sull'effetto, e più che assistere ad un film sembrava di stare a Disneyland, in una di quelle sale 3D per famiglie in cui conta solo l'effetto, io personalmente non riuscivo a distogliere la concentrazione dal tridimensionale e dalla stupefacente fotografia, tutto ciò a discapito delle emozioni! E qui viene il punto dolente della mia esperienza.. non mi sono emozionato! Nonostante la meraviglia per occhi e mente, il mio cuore ha tenuto gli stessi battiti, la mia pelle non si è mai arruffata, la mia schiena non ha mai avuto un brivido, la storia d'amore non mi ha fatto sognare, il protagonista non mi ha fatto immedesimare più di tanto, i miei occhi non sono mai stati lucidi dall'emozione (soltanto lacrimanti a causa delle due ore e quaranta di sforzo oculare). Ecco cos'è stato AVATAR per me, tanta meraviglia visiva e poca emozione narrativa. Sono un po' dispiaciuto ma non deluso. Ho atteso il film per anni (da molto prima che iniziasse questa campagna promozionale per pecore) e forse il mio errore è stato quello di aspettarmi una sorta di miracolo in ogni campo. Ma poi ti accorgi che un film non può essere perfetto, semplicemente perché fatto da uomini (tradotto: semplicemente perché fatto da americani).
Ciò che veramente rende questa opera grandiosa è stato lo strabiliante processo creativo del regista e del suo eccezionale staff tecnico (veri e proprio talenti con la "T" maiuscola), James Cameron avrà anche tutti i limiti dell'americano medio (patriottismo, cazzutaggine, irritante moralismo spicciolo, megalomania...) ma di sicuro è dotato di una mente geniale! L'intero mondo di Pandora creato nella sua mente, disegnato dalle sue mani, costruito con mezzi brevettati da egli stesso; la parola "Director" non è mai stata così appropriata, perché a muovere ogni singolo filo è lui. Non si parla di semplice regia, Cameron è un direttore artistico di grandissimo talento capace grazie ad ingegno, tenacia, creatività, e diciamolo, anche di tanti miliardi, di portare il cinema tecnologico sempre un balzo avanti, di evolvere la settima arte film dopo film. Per questo onore a Cameron (qualcuno direbbe che son tutti buoni a fare film con i soldi.. io non ne sarei tanto sicuro! Guardate che cagate che fa Roland Emmerich!). Ciò che manca a questo regista è secondo me il lato più "umano" nella sua regia, l'impossibilità secondo me di girare un grandioso film senza miliardi di budget. Mi domando se la storia d'amore narrata in Titanic gli avrebbe fatto vincere ugualmente un oscar come miglior regia o miglior film se fosse stata ambientata in un grande magazzino. Non saprei.. specialmente se si pensa che i suoi colleghi da Oscar come Peter Jackson hanno iniziato la loro carriera con geniali horror splatter artigianali passati alla storia e B-movie di ogni tipo, mentre Cameron prima dei suoi kolossal fu licenziato sul set del vergognoso "Pirana Paura". Le sue ultime dichiarazioni di non voler girare mai più un film tradizionale, mi fa rimanere col dubbio sulle sue effettive qualità di regista senza usare miliardi. Ora però per correttezza devo citare un suo grande film low budget (seppur pieno di effetti speciali.. e di limiti), quel mitico "Terminator" del 1984. Cameron è comunque un visionario, un creativo, e soprattutto un ingegnere, una specie di scienziato del cinema, avrà i suoi limiti registici ma è innegabile che sia un artista di talento.
Detto questo cosa rimane di AVATAR? Una storia vista e rivista milioni di volte, l'americano buono MA cattivo vuole portare la sua finta democrazia in paesi poveri per prendere le materie prime, un americano si innamora della tribù, si unisce a loro e lotta per la libertà. Ed ecco assistere al discorso stile "Braveheart", alla lotta aerea stile "True Lies", al corpo a corpo tra alieno e macchina di "Aliens 2" (con la stessa macchina tra l'altro), all'indigena stile "Pocahontas", ai stupendi paesaggi selvaggi stile "Balla Coi Lupi" (con tanto di civile che tenta di integrarsi nel branco) alle solite parate militari viste in dodicimila film, il tutto narrato in un contesto visivo mai visto prima! Non so se voi riuscite ancora ad emozionarvi con queste cose, io purtroppo.. non ho più 20 anni! Be.. non piangerò, non avrò aumento di battiti cardiaci, non avrò pelle d'oca, ma di fronte a tale bellezza visiva non si è mai troppo grandi per rimanere letteralmente senza fiato. Di grande impatto, oltre le ambientazioni al limite dell'impossibile, è senza dubbio la recitazione degli attori con la famigerata tecnica del performance capture, con cui il regista filma i veri attori sul set vedendo contemporaneamente recitare la loro controparte virtuale su un altro schermo, anche se "virtuale" è un termine che sa di finto, mentre invece nel caso dei personaggi di Avatar la perfezione a volte è più vera del vero! Qualcosa di mai visto. Colpisce soprattutto la caratterizzazione degli indigeni (il loro linguaggio originale, i modi di fare, le usanze, le movenze feline), in particolar modo della ragazza, ed il bacio passionale tra i due (speriamo mettano la famigerata scena dell'accoppiamento nel dvd!) . L'effetto 3D assicura momenti di immersione senza precedenti, anche se nelle scene troppo veloci si perde un po' la messa a fuoco (questo dipende dal fatto che non eravamo in un cinema IMAX, sicuramente la visione nei cinema 3D in pellicola sarà ancora più fuori sincrono) .
"Tecnicamente" Cameron confeziona il tanto acclamato capolavoro, una vera e propria opera d'arte visiva e molto ben diretta. Peccato che ad ogni effetto speciale aggiunto si sia sbiadita una pagina di sceneggiatura. Un vero peccato.
Spero che nella versione DVD, passata la sbornia del 3D, possa rivalutare storia e personaggi con più attenzione. Per ora il mio giudizio da 1 a 10 è: 9,5. Ma va specificato che il 9 è per la parte visiva (sarebbe un 10 ma il 3D non funziona bene nelle scene iper veloci) e il ,5 per la "solita" storia.
Voto troppo alto? Non nel caso di uno che si aspettava 100!
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