Spero propio non arriveranno a 7000 gli uno e le critiche che questa recensione e soprattutto quest'album ricaveranno dai moltissimi "esperti di musica" che popolano questo sito. Sicuramente quello in questione non è un album che ha inciso nel panorama della musica italiana, e, altrettanto vero è, che Britti non gode di considerazione positiva da chi mastica vera musica, e questo per me, non è del tutto inspiegabile. E' ovvio; uno sente in radio un tizio che sforna canzoni (o meglio, canzonette) come "La Vasca" o "Io con la ragazza mia..." ed è normale che il primo pensiero che invade la mente è "La musica italiana non è mai stata eccelsa, ma questo è troppo". Poi però lo vedi a S.Remo dove porta un brano con 40 secondi di intro strumentale in cui le dita volano letteralmente sulle corde della sua Martin (che kitarrone!!!), allora è facile che qualche "perplessità" ti nasca.Mah... forse parlo (o meglio scrivo) così e perchè ammiro davvero tanto il Britti chitarrista e perchè son cresciuto con i suoi Album (Nomi, Lucciola, Milano ad esempio, sono brani D'Autore). Ricordo di aver letto da qualche parte un giudizio davvero unico su B., che più o meno diceva cosi "Quello che fa Britti è l'equivalente di quello che farebbe Eric Clapton se si mettesse a vendere pasticcini: uno spreco".Ciò non è errato, però per quel poco che conosco, non ricordo nessuno che in Italia abbia raggiunto certi livelli (anche commerciali per carità) con la musica "suonata". Tradotto: se fosse nato in Italia, Clapton non se l'avrebbe filato nessuno. Secondo me ciò che B. avrebbe potuto fare anche in base alle sue doti tecniche elevate, era quello di dar vita a progetti solisti che nulla avrebbero dovuto a che fare con la canzone (e quindi tantomento con il pop); tipo Franco Morone. Ma, non me ne vogliate, preferisco questo Britti. Imprevedivile, pop, a tratti scontato, ma comunque, nel suo piccolo, unico. Lo so lo so, sto trascurando la rece del disco, è vero; ma non credo dispiaccia a molti... Composto da undici brani, "3" (terzo album appunto dei 4 ufficiali di Britti), è forse l'album meno riuscito in cui molti dei testi sembrano essere scritti in maniera molto immediata e superficiale.L'apertura è affidata alla chitarra magistrale della sanremese "7000 caffè", successivamente è posta la polemica "Lo schermo". Fra i punti più alti sicuramente "Lo zingaro felice", una delle più cantautorali; segue lo slide della traccia più blues del cd, "se il feelin' non c'è". "Avremo successo lo stesso" ballad dal retrogusto amaro; miele allo stato puro in "sei la fine del mondo". La parte finale del disco è meno incisiva. Da ascoltare "La vita sognata", dove, fra le righe, si parla della perdita di una persona cara, e la strumentale "00.00 a.m.". Ora mi raccomando... uno alla volta "consegnate" il vostro 1. "....così, che tutto il resto non c'è più...."
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