Molti di voi già staranno prendendo a testate il monitor immagiando la mia faccia al posto del monitor; mi dispiace ma stavo per pubblicare la recensione di “Let It Be… Naked” quando l’istinto mi ha sussurrato che forse già era stata fatta…infatti! Ma la pubblicherò lo stesso anche perché mi ci sono impegnato! Mi sono quindi fermato a guardare la mia colonnina dei cd in cerca di qualcosa di “diverso” da recensire e ho notato una copertina gialla…noooo, che ricordi! Sono sincero, questo cd me lo comprai ma non chiedetemi il motivo perché non lo so nemmeno io!
So solo che l’ho ascoltato si e no 5 volte perché adoravo il modo di suonare la chitarra di Alex Britti, mi affascinava; in effetti voglio parlare solo di quello perché le canzoni non è che siano un concentrato di fantasia, i testi manco a parlarne, ma la chitarra è unica! Lasciatemelo dire ragazzi: Alex Britti è un grande chitarrista e non potete dire di no. Basterebbe solo sentire le acrobazie che compie con lo strumento, poi si potrebbe sorvolare (fino a un certo punto) sui testi, anche se alcuni (e con alcuni intendo dire due) nella loro ingenuità e banalità nascondono un significato; “Lucciola” ad esempio è una canzone in cui Alex parla a modo suo delle prostitute; oppure “Milano” che descrive la frenetica vita del capoluogo Lombardo.

Diciamo che Alex Britti sarebbe stato bene in una band SOLO ed ESCLUSIVAMENTE per suonare la chitarra, che per ora è l’unica cosa che sa fare a meraviglia.

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