Scrivere una recensione su Britti è difficile, almeno per me... basti vedere i pasticci combinati proprio nel recensire un altro disco del cantautore romano, "3". Ah, perchè Britti è cantautore ????

Suvvia, noi si vuol paragonar Britti a gente come Faber, Tecno (no, no, non è un errore), Il Signor G, ecc ecc...!?!? Ma certo che no... .il Cantautore nasce per (de)scrivere storie - e molto altro - pregnanti. Poi ci son i gusti (dannati!!!) che ci fanno preferire la Penna di P. Ciampi a quella di O. Spadaro. Ora, i miei (gusti) - pessimi - trovano in Britti un buon artista, che seppur nascendo come chitarrista, conserva delle minime doti di cantautorato. Eh, ehm, si, perchè credo che alcuni suoi brani, come la stessa "Milano", non abbiano molto da invidiare a quant'altro c'è oggi in giro. Purtroppo però Britti è catalogato come "un buon (per alcuni addirittura ottimo) chitarrista, che non sa nè cantare, nè tantomeno scrivere". Sarà, ma continuerò a credere che alcune sue canzoni siano un riuscitissimo esempio di "Song-Writing".

"Nomi". Un brano, contenuto anche in questo live, lascia attoniti, allocchiti, come a dire "ma è possibile che l'abbia scritta Britti ?!?"

Non so... forse mi ostino nel difenderlo, semplicemente perchè è stato il primo Cantautore (o pseudo-tale, fate vobis) che ascoltai. Fra dieci anni, forse, lo dileggierò, con un sorriso ironico che starà per "ma possibile che mi garbava questo?!?". Chissà.... oggi intanto, metto su "Alex Britti: MTV Unplugged" e, pur sapendo in cuor mio, che non è l'unplugged di Clapton o di Cobain & soci, mi diverto, e apprezzo il solo finale di "Milano", il sarcasmo di "Favole", la denuncia tra le righe di "Da piccolo", e gli ottimi fraseggi de "Lo zingaro felice".

Preferisco non scendere troppo nei particolari, evitando di analizzare il disco con cura; dopotutto la noia procurata, dovrebbe già aver raggiunto un buon livello.

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