È vero che il lato oscuro e la trasgressione sono un richiamo potentissimo, per chiunque, anche per chi nemmeno capisce cos'è il 'trasgredire', e, soprattutto, cosa deve essere trasgredito. Così ti trovi ad osservare fenomeni di 'confisca', ...questioni in sé ridicole, ridicolo come scrivere BrandoR Lee anziché Brandon Lee e leggere sugli zainetti "non può piovere per sempre" aggratis. La faccia becera del lato oscuro, la massima trasgressione di certi soggetti, oltre ad ascoltare Vasco Rossi e Ligabue è magnificare il film "Il Corvo".

La prima volta che vidi questo film avevo 12 anni, e mi ricordo che non suscitò in me il minimo interesse, se non una certa oscura fascinazione dovuta al fatto che il protagonista fosse morto sul set. La mia esperienza del fenomeno continuò via diari e scritte sui muri della scuola, citazioni tratte dai monologhi di BrandoR Lee, che era morto e che ci guardava da lassù, ed io non capivo perché. Ora capisco come si costruiscono le leggende e le operazioni commerciali e penso che forse BrandoR Lee, insieme a Jim Morrison e al vero Paul McCartney, sia in qualche isola delle Bahamas a godersi i soldi e l'anonimato, o, nella peggiore delle ipotesi, che sia stato vittima di un attentato premeditato. Ma non mi va di distruggere il romanticismo, in fondo anche a me piace pensare che BrandoR ci guarda da lassù e che, un giorno, forse, tornerà per vendicarsi.

La sera precedente il giorno di Halloween, il musicista Eric Draven e la fidanzata Shelly Webster subiscono un'aggressione ad opera di una banda di teppisti. Muoiono entrambi, alla vigilia delle nozze. Un anno dopo, il corvo, che secondo alcune tradizioni, riporta in vita coloro che hanno subito un grave torto al fine di compiere la vendetta, concede ad Eric di tornare tra i vivi per punire i suoi aggressori. La trama si snoda sullo sfondo di una cittadina gotica perennemente in fiamme, scenari oscuri e cimiteri di campagna. Su tutto domina il male, fortemente caratterizzato e incarnato dal boss Top Dollar e dai suoi affiliati, costantemente impegnati in rapine e sparatorie esasperate (una di esse sarà fatale a BrandoR). Per punire il male ci vuole l'amore, e l'amore è egoista e crudele, a volte. E così Eric compie il male, per amore, atteggiandosi ad eroe romantico, decadente, sicuramente elegiaco. E tra citazioni dal "Paradise Lost" di Milton e da Edgar Allan Poe, ti rendi conto che c'è un livello ulteriore sotto l'apparenza becera e nazional-popolare, oltre alla mala fama che fa scadere svariate cose vagamente interessanti. Bisogna andare oltre.

E oltre le chiacchiere, si può dire che il film, a livello tematico e stilistico, si inscrive pienamente nel solco della tradizione gotica, che sfida la ragione e che ci dice, oggi come sempre, che l'uomo è immortale, se ha come scopo il bene e che la morte, ente finito, può essere sconfitta dall'amore, ente infinito.

In conclusione, per una questione di affetto mi sento di dare 4 stelle al film, se non altro per lo stato d'animo che ha trasmesso a me e a tanti, e che può essere sintetizzato nelle parole di Thomas Gray, poeta sepolcrale, all'amico Walpole, dopo aver letto il suo Castello di Otranto: "alcuni di noi piansero un poco, e tutti, in generale, provammo paura ad andare a letto, la notte".

Carico i commenti...  con calma