ALICE COOPER - RAISE YOUR FIST AND YELL (1987, MCA)
TRACK LIST:
01) FREEDOM
02) LOCK ME UP
03) GIVE THE RADIO BACK
04) STEP ON YOU
05) NOT THAT KIND OF LOVE
06) PRINCE OF DARKNESS
07) TIME TO KILL
08) CHOP CHOP CHOP
09) GAIL
10) ROSES ON WHITE LACE
La collaborazione fra Alice Cooper ed il nerboruto chitarrista Kane Roberts giunge al secondo capitolo con questo buon lavoro di guitar driven rock n’roll in puro stile anni ’80.
“Raise Your Fist and Yell” è un album più heavy rispetto al suo diretto predecessore “Constrictor” (1986), anche se mantiene intatto un forte gusto per la melodia da sempre caratteristica distintiva della rockstar di Detroit. L’opener “Freedom”, ad esempio, si assesta su livelli di pura potenza altissimi, caratterizzandosi per una prova veramente incalzante da parte della valida sezione ritmica ma si mette in luce anche grazie ad un ritornello indovinato e gustosamente “catchy”. L’album prosegue mostrando il grande talento di Cooper soltanto a fasi alterne: ad episodi notevoli come la dinamica “Prince of Darkness” (inserita nella colonna sonora del bellissimo film di John Carpenter “Il Signore del Male” in cui Alice Cooper compare anche in veste di attore, nel ruolo di un clochard maledetto), la rabbiosa “Time to Kill” e l’imprescindibile “Roses on White Lace”, si aggiungono tracce meno riuscite come le anonime “Step on You” e “Lock me up”, cariche di buone intenzioni ma totalmente prive di mordente. La presenza di un pezzo come “Gail”, che per atmosfera riporta alla mente i chorus e le tastiere della famosa “Steven” (racchiusa nell’album capolavoro “Welcome to my Nightmare” datato 1975) potrebbe essere spia di una certa mancanza di idee da parte di Alice Cooper ma resta, con la song precedente “Chop Chop Chop”, un buon esempio di ciò che sarà definito horror-rock concept negli anni a venire.
La struttura complessiva del platter si dimostra solida ma alcune carenze in fase di songwriting ed un livello complessivo non uniforme tendono a disperdere parzialmente l’energia potenziale del disco. Prodotto dal sempre competente Beau Hill (Ratt, Europe e Warrant) “Raise Your Fist and Yell” non rappresenta certo l’apice della discografia di Alice Cooper ma risulta un album piacevolmente grintoso, che a tratti riesce a trovare quella carica che emergerà prepotentemente e con maggior ordine nel successivo lavoro in studio.
(Enrico Rosticci)
Carico i commenti... con calma