"Grunge", brutta parola. Cosa è "grunge" e cosa non lo è? Bleach? E allora anche Nevermind? E i Soundgarden? E poi? Dirt, dicono che lo sia. Era bello dire "io ascolto musica grunge", e il papi che storce il naso, "eccheccazzosarebbe 'sto grunge?" Dai pà, che sei vecchio, non capisci, tornatene ad ascoltare i Genesis và... E giù a riempirsi la bocca di termini assimilati dopo ore di letture di Rumore e compagnia bella sui banchi di scuola. Poi un giorno il tuo rivenditore di fiducia ti fa "Ehi, è uscito un album degli Alice, ti interessa?". Eccheccazzo, sono grunge, certo che mi interessa! Eppoi è un EP, costa poco (mica c'era emule una volta...).

Ma c'è qualcosa che non torna... ti fai avvolgere dalla melodia straniante e distorta di "Rotten Apple", hai viaggiato sulle note di "Nutshell"... e pensi che c'è qualcosa che non va, che qui il tanto acclamato grunge c'entra poco o niente... e intanto hai attraversato il rock scintillante di "I Stay Away" e "No Excuses", ti sei laciato scivolare lentamente nell'onirico incedere di "Whale And Wasp", sei accecato dalla limpida bellezza di "Don't Follow", e dopo "Swing On This" capisci che di queste gemme non potrai più fare a meno.

Maledici gli Alice per essersi limitati a un EP e infili di nuovo l'album nel lettore, lo riascolti tutto d'un fiato, e del termine "grunge" ti rimane in testa solo qualche eco distorto, sepolto sotto trenta minuti di grandissima musica.

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