Metto il vinile, parte.
Inizia con "Rotten Apple", chitarre distorte che danno una sensazione quasi old-west, poi parte Layne a cantare. Strofe basse e sofferenti quasi evocative.
Subito dopo "Nutshell", guscio di noce, una fantastica melodia, un po' di malinconia in sottofondo. Inizia la parte cantata, Layne canta della futilità della vita, di come a volte si stia meglio morti.
<<We chase misprinted lies>> dice. Canzone che da sola vale la discografia tutta degli Alice In Chains.
Con un tono più leggero, almeno apparentemente "I Stay Away", un canto accattivante e coinvolgente mentre le chitarre si fanno più pesanti nel ritornello. Estremamente malinconica.
Ed eccoci a "No Excuses", uno dei miei brani preferiti, si parla dell'amicizia e perché no, forse anche dell'amore. Per la prima volta sembra che si riesca a intravedere un lieto fine attraverso la malinconia generale, anche la melodia lo suggerisce.
"Don't Follow" é un altro bel pezzo, con qualche influenza southern rock che Layne fa immediatamente suo.
Si chiude con la particolare "Swing On This", composta da ritmiche piu veloci e coretti é forse la canzone più sperimentale di questo EP.
Estremamente evocativa la copertina di Jar of Flies. Inquieta ma incuriosisce allo stesso tempo.
Jar of Flies é senza dubbio uno dei migliori prodotti della musica negli anni 90, un opera monumentale ma allo stesso tempo così sperimentale e diversa dal tono classico degli Alice in Chains.
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