"Quante volte sono stata cervo o falco uomo o donna
schiava e regina nello stesso impero
vincitore e vinto nella stessa guerra"
da "Sotto lo stesso cielo"
Un lavoro che unisce alcune pagine personali a visioni più ampie e poetiche.
"Charade" è un disco che prosegue la ricerca musicale di Alice, sempre verso nuovi orizzonti, nuovi suoni che la portino a andare oltre il semplice far musica. Nella produzione di Carla Bissi la costante più significativa è la grande personalità dell'artista che si specchia pienamente nella sua musica. Già "Mezzogiorno sulle Alpi" e prima "Il sole nella pioggia" erano stati un esempio straordinario di un viaggio dell'anima e del corpo nel mondo, nelle piccole cose, nell'ordinario. In questo disco Alice sposta l'angolo d'osservazione verso dinamiche sue un po' più personali, frammenti di vita e ricordi, "Da bambina correndo suonavo ringhiere, cancelli e foglie secche che mi facevano compagnia" (da "Non ero mai sola"). Come nel precedente Lp la componente musicale è una miscela di stili riletti con un grande gusto che fanno di "Charade" un disco semplicemente affascinante.
Di nuovo Alice porta l'uso più marcato della drum-machine, le ritmiche programmate sorreggono molti brani e fa capolino la musica dub, ispirata probabilmente dal Battisti del periodo ('95) e guarda un po' il brano d'apertura riporta un titolo battistiano, "L'apparenza". Brano raffinato che presenta subito i nuovi suoni con le intricate parti ritmiche ma anche una suggestiva parte per flauto. "Dammi la mano amore" è una canzone splendida, un testo molto semplice cantato in modo avvolgente capace di toccare realmente lati nascosti del proprio cuore "E dolcemente abbracciami per allargare i confini della percezione".
Una musica che sfiora l'ambient la si può trovare in brani come "Sotto lo stesso cielo" e "Nel resto del tempo"; sono canzoni particolari, soppesate e esili in cui il canto è strumento che si unisce di volta in volta ad un arpeggio di chitarra, una parte per violino o viola. "Charade", scritta da Mino Di Martino è pura poesia, un testo che riflette le infiniti possibilità di una vita interiore, "Passi da un sogno a un altro sogno a un altro ancora come le scatole cinesi ed hai paura di risvegliarti meglio dormire per non vedere per non guardare in faccia la realtà per non conoscersi mai", la canzone s'apprezza per un refrain arioso e delicato che esalta tutta la bellezza della voce di Alice. Anche in "Charade" l'artista è affiancata da collaboratori illustri, da Trey Gunn a Paolo Fresu passando per California Guitar Trio, tutti musicisti che apprezzano l'arte di questo gioiello della musica europea e aiutano a completare musicalmente il terzo capitolo di una trilogia ideale iniziata con "Il sole nella pioggia". Prima di ricerca del proprio io nel mondo, poi nelle dinamiche urbane e infine nella propria vita interiore.
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