"A volte, ostinati, camminiamo a tutti i costi
mentre sarebbe meglio fermarsi e .... guardare".

La prima volta che ho "ascoltato" Alice è stato di notte, sulle frequenze unificate della RAI quando ancora trametteva RaiStereoNotte, l'unica stella polare che io abbia mai veramente seguito.
All'istante rimasi stupito e sopratutto mi impressionò la lista dei musicisti che avevano collaborato alla registrazione de "Il sole nella pioggia": Richard Barbieri, Steve Jansen, Dave Gregory, Jon Hassel, Peter Hammill, Paolo Fresu, Jan Maidman e Kudsi Urguner (per non parlare dei testi!). Nomi da brividi, come tutto l'album del resto.
I maligni accreditati ipotizzarono che il risultato non potesse non prescindere da queste presenze: ma si sbagliavano. Altre prove importanti hanno dato ragione a questa voce così particolare, di una bellezza stravagante, capace di turbare l'anima; accadde in "Mezzogiorno sulle Alpi", in "God is my Dj", in "Exit" e accade in questo "Viaggio in Italia".

Ci vuol coraggio ad affrontare una simile selezione. Testi che sono la letteratura del nostro tempo, che hanno lasciato il segno come ogni singolo Autore che li ha partoriti, come ogni Musicista che li ha trasformati in canzoni.
Battiato e Scalambro, Pasolini e Di Martino, De Andrè, Fossati, Pannella e Battisti, Sinfield e Fripp, Guccini, Gaber e Luporini, De Gregori, Joyce e Syd Barret.
L'ordine segue rigorosamente la sequenza musicale, come un viandante segue la strada.
La voce di Alice è in perfetta forma e nonostante qualche lieve invadenza "artificiale" di Francesco Messina, il risultato è notevole, all'altezza del patrimonio poetico e musicale affrontato. "Come un sigillo" apre l'album in maniera straordinaria e la tromba di Paolo Fresu è un'ispirazione che ricorre. A distanza di anni "Atlantide" continua a lasciarmi senza parole; la voce di Alice si lascia accarezzare dalla chitarra di Jakko Jakszyk; uno dei momenti più belli dell'album, insieme a "Lindberg": le parole che in assoluto avrei voluto scrivere.

Questo disco commuove ad ogni traccia; è un percorso nella memoria ed anche negli angoli del cuore, là dove l'assenza genera l'essenza.
Ancora una volta Alice mi ha stupito. Ma il tempo di guardare è finito. È ora di riprendere il viaggio ...

Carico i commenti...  con calma