Alien Sex Fiend: horror e ambientazioni kitsch ma anche violenza abrasiva.
Un gruppo londinese cresciuto nelle nebbie dark/gothic, con iniezioni letali di Alice Cooper e di punk rock. Qualche affinità con i Lords Of The New Church ma, a ben pensarci, anche con i Virgin Prunes.
Mi si dirà: è uscito di meglio da questo filone. E con ciò? Non possiamo, forse, divertirci con le mefistofeliche composizioni dei neri menestrelli in quistione?
Basso, tastiere, sintetizzatori, chitarre e una voce sgraziata. Una voce che, di solito, non piace a chi osanna il baritonale Ian Curtis o il lamentoso Robert Smith.
Un gruppo di abili mesterianti, capaci di affascinarti e di condurti nelle segrete di un periodo (quello della darkwave) che mai ritornerà.
"Acid Bath" venne pubblicato nel 1984 ma suona tutt'oggi attuale. Non venite, per favore, a parlarmi dell'industrial-rock dei Nine Inch Nails o del gotico targato Cinema Strange. Tutto ciò no c'entra e non è motivo o metro di paragone.
"In God We Trust (In Cars You Rust?)", "She's a Killer", "Boneshaker Baby" (che mazzate!) e la stupenda "Breakdown And Cry".
Questi alcuni dei titoli più eccitanti, ammesso che non siate frigidi, presenti nel disco.
Prendetene e ascoltatene tutti. Questo è l'horror rock in sacrificio per... chi sa veramente amarlo.
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