Scrivo questa recensione per dare spazio a questo gruppo su DeBaser visto che non è stato quasi mai preso in considerazione e c'è poco o niente.
Prima della recensione vera e propria voglio chiarire una cosa una volta per tutte. Gli Alkaline Trio non fanno assolutamente emo-core come è stato detto erroneamente nella recensione precedente alla mia e come ho letto nei commenti e nemmeno emo-punk come giura invece addirittura qualche web-zine professionale. In quanto i gruppi emo-core per quanto ne so siano gruppi come i Silverstein et simili che alternano i clean vocals con lo screamo oltre ad avere un sound un po' più duro. L'emo, molto diverso dall'emo-core, invece è una sorta di rock melodico proposto da gruppi come i Jimmy Eat World. Ma purtroppo vedo che ormai si tende a dare queste etichette a gruppi che spesso non centrano niente e suonino altri generi. E purtroppo dare etichette sbagliate è davvero un pessimo costume.
Fatto queste precisazioni cominciamo la recensione.
Iniziamo col dire che il gruppo in questione è attivo dal '96 e attualmente è formato da Matt Skiba, voce e chitarra, Dan Andriano, voce e basso e Derek Grant batteria. Allora tornando al discorso precedente, che genere fanno queste "maledette" pile alcaline? Ebbene il sound degli Alkaline Trio miscela pop-punk a tinte emo.
Lo stile degli Alkaline Trio potrebbe essere riassunto nell'incrocio tra il sound dei Blink-182 (da cui prendono le sonorità scanzonate e i ritornelli cacthy) alle atmosfere dark alla A.F.I. Infatti riescono bene a coniugare atmosfere cupe e malinconiche, che però esplodono in ritornelli cachty ben congegnati.
La forza del gruppo sta nel duo Skiba-Andriano, entrambi suonano e si cimentano nelle diverse parti vocali, più acuta e tagliente la voce di Skiba, più ovattata e particolare quella del bassista.
Questo "Crimson", licenziato dall'etichetta Vagrant (Get Up Kids, Saves The Day e Face To Face), arriva a due anni di distanza da "Good Mourning" e sostanzialmente qualche cambiamento c'è stato. Il sound bene o male è lo stesso , ma qui i suoni risultano più curati e le melodie più elobarate questo soprattutto dovuto all'utilizzo di strumenti come pianoforte, archi e violini. La produzione è affidata come in passato a Jerry Finn, che ha collaborato pure con A.F.I. e Blink-182 tra gli altri e risulta essere di ottimo spessore.
In copertina si nota il profilo del batterista e in sfondo la futura moglie di Skiba, o tutto in bianco in nero o nella versione a colori.
Rispetto agli altri album della band dell'Illinois le melodie a differenza del passato riescono tutte a essere molto cristalline e coinvolgenti.
Che le canzoni forse siano più orecchiabili è vero, ma il risultato finale è interessante.
Gli elementi che distanziano quanto basta il gruppo da altri ci sono. Canzoni come "Mercy me" (uno dei singoli estratti) con un riffing azzeccato che ti si stampa in testa e più non esce e "Fall victim" sono carine e di ottima fattura anche se simili a quelle di altri gruppi pop-punk. Ascoltare però pure i riff dark-wave di "Dethbed" o la bellissima "Settle for satin" (cantata interamente da Andriano), che rappresenta il migliore episodio, sorretta da un riff di chitarra epico e da una parte centrale da brividi con un ottimo spunto di batteria (proprio l'intermezzo strumentale di centro pezzo mi riporta alla mente a tratti un famoso pezzo dei Pink Floyd "On the run"). Bella pure l'intensa "Sadie" (la più emo dei tredici pezzi) ripresa dallo split con i One Man Army del 2004 e leggermente modificata, con dei cori degni di nota e in cui sul finire le chitarre si intrecciano con gli archi creando un sound invitante. Una tra le migliori del lotto è anche "The poison" cantata anch'essa da Andriano, e diretta alla regia dal batterista che prende il controllo assestando una buona dose di velocità al pezzo.
Il singolo di lancio è stato "Time to waste" caratterizzato da un intro di pianoforte e da frequenti muri di chitarre. E direi che come primo estratto è molto azzeccato in quanto è di facile presa e fresco quanto basta. Diciamo che è un po' il manifesto del cd e quella che meglio rappresenta il loro stile cupo e tetro.
Queste a mio parere le canzoni più interessanti e rappresentative, poi vi segnalo anche le discrete ballads "Burn" (uscita pure come singolo, ma che non riesce a raggiungere l'intesità della bellissima "Radio") e "Smoke" il pezzo di chiusura (entrambe enfatizzate dall'uso del piano).
Mentre "Back to hell" suona leggermente più dura rispetto agli altri pezzi, qui c'è la sovrapposizione delle due voci nei ritornelli, con la batteria che picchia a dovere, pezzo che ricorda molto nel ritmo canzoni frizzanti e veloci del passato. Ma non manca anche qualche passo falso nella seconda parte del platter in cui vengono fuori canzoni come "I was tradegy" un impasto mal riuscito che si potevano evitare.
Mentre "I was a prayer" e "Your neck" si staccano dal "ceppo" pop-punk per avvicinarsi maggiormente al rock melodico, tra le due meglio la prima costruita su dei bei arpeggi dolci di chitarra e con un bel refrain cantabile.
Due parole da spendere pure per i testi davvero ottimi e molto profondi che trattano temi a loro cari come la morte, tematiche amorose, i rapporti e le ossessioni quotidiane etc tutto molto interessante.
C'è da dire che il disco a mio parere visto il genere proposto non è poi cosi scontato, anzi il risultato finale è davvero buono e meriterebbe almeno un ascolto, anche se devo ammettere che si potevano evitare alcune sperimentazioni sonore (riferimento a "I was a tradegy"). E devo dire che sono una delle band pop-punk migliori in circolazione meglio degli ex Blink182, (va bè qui prenderò critiche) che riescono sempre a coinvolgerti con le atmosfere che riescono a creare, con un ottimo songwriting e con la personalità interpretativa vocale di Matt e Dan.
Inserendo questo album nel percorso formativo della band si apprezza la voglia di cambiamento (rinnovamento) e di conseguenza il voto ne è la prova . Lo consiglio a tutti gli amanti del pop-punk, anche se potrebbe piacere a persone che ascoltano generi diversi.
Infine una notazione finale: il disco è uscito anche in versione deluxe, contenente due cd, il primo è il Crimson originale, mentre nel secondo si trovano le versioni demo e/o acustiche dei pezzi che poi sono stati successivamente modificati e inseriti nella versione in studio. Si può notare la differenza in quanto le canzoni contenute nel secondo cd sono molto più grezze e artiginali.
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